TUTTA UNA SERATA PER DON TOMMASO LATRONICO FUTURO BEATO

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di MICHELE SELVAGGI

Se è e vero che le cose belle vanno vissute fino in fondo, la serata organizzata da don Rosario Manco parroco di San Pietro e Paolo per ricordare la figura di don Tommaso Latronico, prossimo Beato, è stata qualcosa veramente “speciale ed emozionante”, anche per chi questo sacerdote non ha avuto il piacere di conoscere.  Un incontro dal tema “Don Tommaso Latronico, amare Gesù nella sofferenza”, vissuto sulla  relazione di don Pino Marino, parroco di Santa Maria Assunta di Niva Siri  già parrocchia di don Tommaso e  sulla testimonianza  di Cosimo Latronico, fratello dello scomparso e le conclusioni di don Rosario Manco a cui va un plauso particolare per l’impegno ad organizzare l’incontro nel salone attiguo alla cappella di San Rocco. Una serata  ricca soprattutto del ricordo di un passato  che ha fatto rivivere  la vita di questo giovane sacerdote che abbracciò le ide del nuovo Movimento  di  Comunione e Liberazione  con convinzione ed amore, e lo fece conoscere anche nella nostra città, dove trovò tanti aderenti, dai ragazzi ai giovani a intere famiglie che così scoprirono così un nuovo modo di conoscersi, di stare insieme, di volersi bene, di rispettare se stessi e il prossimo. Una sintesi precisa e documentata quella del relatore  don Marino, ricca di ricordi, aneddoti, episodi importanti fino alla immatura morte di don Tommaso  e alla iniziativa, parecchi anni dopo, di  proporre al Vescovo la sua Beatificazione. non mancando di sottolineare come a Lui riusciva  abbastanza bene di coniugare  la proposta cristiana con la sua bontà d’animo di chi insegue lo insegnamento del Signore. Toccante anche la testimonianza dell’amato fratello Cosimo, anche a nome di tutti i suoi cari,  che  ha parlato della vita  in famiglia, a scuola, nel seminario regionale di potenza prima e  gli studi teologici  nel seminario di Salerno, la frequenza  degli studi di teologia presso la Pontifica Università  Gregoriana a Roma, fino all’Ordinamento sacerdotale nella Capitale  dal Cardinale Ugo Poletti  il 28 giugno 1973. Con i giovani di Comunione e Liberazione, alla sua ordinazione,  era presente anche  il compianto On. Aldo Moro che più volte aveva incontrato Don Tommaso, apprezzandone la intelligenza e la passione per la Fede. Alle conclusioni del parroco don Manco, che purtroppo non ha avuto il piacere di conoscere don Tommaso ( ma dopo questo incontro è come se lo avesse conosciuto bene), ha fatto seguito il saluto del primo cittadino Domenico Albano che non ha voluto mancare a questo importante appuntamento e subito dopo, una  particolare appassionata testimonianza  della nostra città, con l’intervento della professoressa Vittoria Scazzarriello, all’epoca  il più importante punto di riferimento  del Movimento  a Pisticci  negli anni 70 -80. Dalle sue parole, il significato  di quello che don Tommaso  ha rappresentato  qui in tanti anni  di sua  assidua presenza  nelle sedi di Arco Cantisano prima e di via Filangieri poi, ricordando  quei tempi “ indimenticabili” e particolarmente  felici,  che in un certo senso cambiarono  la vita di tanti aderenti a C.L.. Ma Vittoria ha anche sottolineato gli altri aspetti  di quel fortunato  periodo  ricco di incontri,  gite, ritiri spirituali ( Chiaromonte), allegria, scherzi, canzoni e tant’altro, senza comunque  mai perdere di vista il senso  reale  del coinvolgimento di quel nuovo Movimento  che in un certo senso aveva portato, novità  e perché no, anche fascino. Ma l’altra sera ( è una nostra personale convinzione)   durante quello incontro, siamo oltremodo sicuri che  con tutti noi, in rispettoso incognito,   era presente anche Lui don Tommaso. Magari  seduto a fianco di don Marino,  di  Cosimo  e  don Rosario e chissà, forse tra il pubblico a fianco di Vittoria, Pompea, Enzo,  Michele, un po’ i superstiti di quegli straordinari anni  di CL nella nostra città,  contento magari di ritrovarsi dopo tanti anni  insieme agli amici di un tempo   e, guarda caso a pochi passi da quella storica sede  di Arco Cantisano  che a lui piaceva tanto . Sicuramente è andata così. Ma per capire meglio chi è stato don Tommaso Latronico,  soprattutto per quanti non hanno avuto il piacere della sua conoscenza, vogliamo chiudere questo nostro servizio  con le parole  di chi gli è stato parecchio  vicino, lo ha apprezzato  e voluto bene, Monsignor Vincenzo Orofino, Vescovo di Tricarico: “Stare con lui  era sempre bello e coinvolgente, edificante e rassicurante, mai banale o superficiale, buono e mite,  socievole e lieto, sicuro e autorevole, sereno ed essenziale nei giudizi, realista e lungimirante. Un uomo vero la cui umanità era illuminata dalla appartenenza totale e incondizionata a Gesù Cristo e alla Sua  Chiesa” . Grazie Monsignore. Uno scatto fotografico reale e straordinario, il Suo.  E’ proprio vero che le cose belle vanno vissute fino in fondo!

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