Si è svolta stamane la conferenza stampa di presentazione del Campus Archeologico del Mediterraneo che si svolgerà a Matera dal 3 al 10 luglio prossimi. Introducendo l’incontro, l’assessore alle Politiche giovanili Massimiliano Amenta ha spiegato: “La seconda edizione del Campus offre la possibilità ai ragazzi dai 6 ai 16 anni(circa 30) di fare un tuffo nella storia con l’aiuto di esperti e immedesimarsi in un’epoca del tutto particolare. Il progetto è stato sostenuto dai Fondi di Sviluppo e coesione. Il Comune ha creduto i n questo progetto tanto da immaginare di destagionalizzare questa esperienza, d’accordo con l’Università, inserendolo in un circuito permanente per promuovere una vera e propria scuola. All’edizione di quest’anno saranno presenti anche alcuni ragazzi provenienti dalla Turchia, a cui va la nostra solidarietà per l’attacco drammatico di poche ore fa all’aeroporto”. La prof.ssa Francesca Sogliani, direttrice della Scuola di specializzazione in Beni archeologici di Matera dell’Università di Basilicata ha descritto alcuni degli elementi principali del Campus: “Abbiamo accolto l’invito della società Chora e l’anno scorso abbiamo organizzato la prima edizione dell’iniziativa. Il successo ottenuto ci ha convinti a proseguire. L’evento è rivolto ai ragazzi dai 6 ai 16 anni. Punto centrale è il patrimonio archeologico della Basilicata e di questa città. La Scuola di specilizzazione in archeologia dell’Università accompagna con il proprio supporto perché vogliamo far cresecere nell enuove generazioni la conoscenza dell’archeologia, farli appassionare e far conoscere loro la storia di questo territorio”. Il programma prevede incontri, laboratori e lezioni che, in particolare, saranno affidate al prof. Alfio Tomaselli, esperto in archeologia sperimentale e visite al museo multimediale di Satriano. Nel suo intervento , Dimitris Roubis, direttore scientifico del Campus archeologico del Mediterraneo ha aggiunto: “Spesso l’archeologia viene identificata con personaggi come Indiana Jones o Lara Croft. In realtà si tratta di un’attività altamente scientifica che contiene di raccogliere informazioni del passato per descrivere la storia dell’uomo. Non solo oggetti – ha proseguito – e manufatti, ma ecofatti ovvero elementi dell’archeologia ambientale. L’operazione passa ora dai più piccoli che devono comprendere in cosa consiste l’archeologia moderna”. Elena Spagna, direttore organizzativo del Campus Archeologico del Mediterraneo si è soffermata sul programma: “Il Campus è un evento, per come articolato, unico in Italia e a livello internazionale che richiama l’attenzione di molti ragazzi che approfittano, insieme alle loro famiglie, per visitare Matera. L’organizzazione che svolge lo studio Chora (come già accaduto nel Salento) si muove ormai come una macchina ben oleata. La qualità è garantita dalla Scuola di specializzazione dell’Università e da numerosi esperti”. Infine Giuseppe Bonamassa, responsabile dell’Abulia Makers 3D si è soffermato sul ruolo che la società pugliese svolgerà nell’ambito del ricco programma riservato ai ragazzi: “Il settore dei beni culturali è uno dei più importanti del nostro territorio. Nell’ambito del programma del Campus ci occuperemo di un apposito appuntamento nel corso del quale si lavorerà su frammenti di ceramica che verranno elaborati in 3D”.
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