Su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso, la giunta ha approvato questa mattina il progetto esecutivo di G124 Bari San Paolo, finalizzato alla riqualificazione della corte urbana Don Bosco, uno spazio urbano nel quartiere San Paolo nei pressi di via Altamura, attraverso il coinvolgimento dei residenti.
L’idea progettuale, da realizzarsi per un importo complessivo di € 1.000.000 con fondi del Pon Metro 2014/20 nell’ambito dell’accordo quadro per la realizzazione e riqualificazione di verde urbano attrezzato – Spazi pubblici – Greenways – Greenbelts diviso in 5 lotti – lotto 5, è stata sviluppata dalla ripartizione IVOP del Comune di Bari con il coordinamento scientifico di Tiziano De Venuto, Ezio Melchiorre, Rosa Piepoli e Giuseppe Tupputi, destinatari di quattro borse di studio post laurea finanziate dal gruppo di lavoro di Renzo Piano e assegnate ai quattro architetti grazie alla collaborazione dei docenti del Politecnico di Bari – dipartimento ArCoD – Carlo Moccia e Francesco Defilippis.
I borsisti, assieme al presidente e ai consiglieri del Municipio III, nelle prossime settimane terranno un ulteriore incontro con gli abitanti dando seguito al percorso di partecipazione della comunità locale nella definizione dei “lavori di rammendo”, come ama definirli Renzo Piano, di questa area del quartiere San Paolo.
Infatti il G124 nasce nel 2013 – quando l’architetto Renzo Piano viene nominato senatore a vita – con l’obiettivo di riqualificare alcuni luoghi delle periferie urbane sfruttando l’energia vitale degli stessi cittadini che vivono quegli spazi non solo con l’obiettivo di trasformare fisicamente i luoghi ma anche per dar vita a esperienze di coinvolgimento e coesione sociale. Pertanto, per il G124 del 2022, sono stati scelti tre luoghi simbolo in altrettante città italiane: il rione Sanità a Napoli, che da enclave sta diventando un luogo attrattivo grazie a un prete illuminato e al brulicare delle associazioni; a Rovigo, una piazza del quartiere Commenda Est dedicata al rifugiato sudafricano Jerry Masslo; a Bari, invece, la scelta è ricaduta su un vuoto urbano irrisolto nel quartiere San Paolo.
“Entriamo nel vivo del progetto G124, reso possibile dalla sensibilità e lungimiranza del maestro Renzo Piano, che ringrazio ancora una volta per aver scelto Bari quale contesto urbano in cui operare – commenta il sindaco Decaro -. Un’iniziativa che ci rende particolarmente orgogliosi anche perché ci offre la possibilità di incidere concretamente in una porzione di città, il quartiere San Paolo, carente di spazi di aggregazione. Questa è una sfida che coinvolge tutti, il Comune, il Politecnico con i suoi giovani professionisti e i residenti del quartiere che, sotto lo sguardo attento di Renzo Piano, sono impegnati nella creazione di uno spazio verde, che allo stesso tempo diventa una vera e propria piazza, in linea con il più ampio programma comunale di greening urbano mirato a rendere più vivibili gli spazi pubblici della città e a contrastare l’effetto isola di calore.
Il quartiere San Paolo ha tantissime potenzialità proprio per la complessità che riesce ad esprimere. Sono certo che il lavoro dei giovani architetti, associato al percorso di partecipazione della comunità locale, darà vita a un intervento efficace e aiuterà i residenti a rafforzare il processo identitario del San Paolo”.
Il progetto mira a rafforzare il rapporto tra lo spazio incolto e le case che vi si affacciano, costruendo un luogo di aggregazione in cui i residenti possano nuovamente riconoscere un senso di appartenenza al quartiere. Sull’intervento e sul contesto sociale di riferimento sono nate alcune riflessioni che hanno portato all’individuazione di tre temi progettuali: lo spazio domestico condominiale che riconosce nella corte un giardino pensato come un grande soggiorno collettivo, una sorta di proiezione all’aperto degli spazi delle abitazioni; il rapporto con l’adiacente parco Giovanni Paolo II; il dialogo con i murales urbani del Quartiere Museo realizzati a poche decine di metri di distanza dall’area oggetto dell’intervento.
Il progetto propone di trasformare questo cortile in un nuovo spazio pubblico caratterizzato dalla presenza di 110 alberi, tra allori e lecci, disposti in modo da consentire il pieno sviluppo delle chiome e da creare un “tetto verde”. Al centro della corte è prevista una grande radura circolare in piano che permetterà al pubblico di osservare il cielo: di fatto la parte centrale è stata pensata come spazio collettivo dedicato alle attività sociali, con l’installazione di sedute, un impianto d’illuminazione e la posa di terra stabilizzata drenante.
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