Venerdì 24 febbraio alle 19 la Biblioteca Comunale in Piazza del Popolo a Taviano ospita la presentazione di “Invasione di campo. Il gioco del calcio nel linguaggio e nel racconto della politica” del giornalista Pierpaolo Lala e del linguista Rocco Luigi Nichil, uscito per Manni Editori. Il saggio al confine tra linguistica e narrazione ospita la prefazione di Marco Damilano, la postfazione di Filippo Ceccarelli,interventi inediti di giornalisti, comunicatori, linguisti, docenti e addetti ai lavori e un glossario (da 0 a 0 a Zona Cesarini/Ciampolillo) con un centinaio tra vocaboli e modi di dire nati nel mondo del calcio e traslati nel dibattito politico. Durante l’incontro, moderato da Roberto Molentino e organizzato da Associazione Vittorio Bachelet e Società Operaia Giuseppe Garibaldi con il patrocinio del Comune di Taviano, gli autori dialogheranno con Stefano Minerva (sindaco di Gallipoli e presidente della Provincia di Lecce) e Mattia Tanisi (Associazione Vittorio Bachelet). Info 0833916223.
IL LIBRO
La lunga storia d’amore tra panchine a bordo campo e aule parlamentari nasce in Italia già tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, muove i primi passi negli anni del fascismo, inizia a correre durante la Prima Repubblica e va a segno con le vittorie sportive e politiche di Berlusconi, arrivando con forza immutata fino ai giorni nostri. Era dunque inevitabile che la lingua della politica fosse contagiata da slogan e metafore provenienti dal mondo del pallone, sia nel gergo dei parlamentari che in quello giornalistico, nei discorsi ufficiali come sui manifesti elettorali. Il caso più celebre è sicuramente quello del Cavaliere, ma la connessione tra politica e calcio in Italia è antica, e non conosce cartellino rosso. «La discesa in campo di Silvio Berlusconi segna, indiscutibilmente, un prima e un dopo nel rapporto tra il “giuoco del calcio” (come lui stesso ama dire, in modo un po’ âgé) e il linguaggio della politica», raccontano gli autori nella prefazione. «Se nel 1986, atterrando con un elicottero sul campo di allenamento a Milanello, aveva avviato la sua rivoluzione del mondo del pallone, nel 1994 la decisione di fondare Forza Italia e candidarsi, con un videomessaggio, alla guida del Paese stravolge la scena parlamentare e istituzionale ma non solo. Il crollo della Prima Repubblica e la dissoluzione quasi istantanea e contemporanea degli storici partiti al potere negli ultimi quarant’anni, che coincide di fatto con la fine delle ideologie che avevano costituito il presupposto teorico di quel potere e insieme l’esistenza dei partiti d’opposizione, porta a una rivoluzione copernicana nell’assetto politico italiano, ma determina anche un nuovo approccio comunicativo, più diretto e molto meno formale, destinato ad affermarsi negli anni successivi».
Lo spassoso e al contempo scientifico percorso di analisi storica e linguistica è impreziosito da interventi inediti dei giornalisti Marino Sinibaldi (già direttore di Rai Radio3) e Riccardo Luna (fondatore de “Il Romanista” e firma de “la Repubblica”), del conduttore della trasmissione radiofonica cult Un giorno da pecora Giorgio Lauro, dei comunicatori politici Francesco Nicodemo e Dino Amenduni, delle giornaliste Wanda Marra e Alessandra Sardoni, dell’autore tv Antonio Sofi, dei sociologi Giovanni Boccia Artieri e Stefano Cristante, del linguista e giornalista Silverio Novelli, che cura il magazine “Lingua italiana” di Treccani, della storica voce di Tutto il calcio minuto per minuto Riccardo Cucchi, del semiologo Stefano Bartezzaghi e di Edoardo Novelli, responsabile dell’Archivio degli spot politici italiani. Il volume è completato da un glossario (da 0 a 0 a Zona Cesarini/Ciampolillo) con un centinaio tra vocaboli e modi di dire nati nel mondo del calcio e traslati nel dibattito politico.
«La semplificazione del linguaggio, la divisione del mondo in squadra amica e squadre nemiche, più che avversarie, proprio mentre in politica avanzavano le passioni tristi e le appartenenze deboli, diciamo pure un sostanziale disinteresse pronto a sfociare nel rancore, nella rabbia, nel risentimento: verso il Palazzo, la casta, l’arbitro venduto», scrive Marco Damilano nella prefazione. «Le curve più incattivite sono uscite dal recinto e sono tracimate nelle tribune e poi in campo. Il lessico militare e vagamente bellico delle partite, catenaccio, cannoniere, cambio di casacca e le altre espressioni che troverete nel glossario in appendice, si è trasformato nella neolingua della politica italiana del nuovo secolo. E i capitani delle nuove squadre, anziché raffreddare gli animi, per inventarsi una guerra civile che non c’era tra noi e gli altri si sono trasformati in agitatori di professione, con i loro o di qua o di là, i vaffa, i prima gli italiani, prima noi». «Un deprecabile caso di parassitismo: questo pensavo e ancora un po’ penso dei politici che ogni piè sospinto parlano di calcio, prima lo vivevo con sdegno e qualche lampo di furore, adesso con infastidita rassegnazione che vorrebbe ripiegarsi verso la serenità rinunciataria, che ci vuoi fare, pazienza, doveva andare così…», esordisce invece Filippo Ceccarelli nella sua postfazione.
GLI AUTORIPierpaolo Lala, giornalista e operatore culturale leccese, tra i fondatori della Cooperativa CoolClub, si occupa di comunicazione e organizzazione di eventi e festival. Ha dato vita alle rassegne di incontri “Io non l’ho interrotta” e “Conversazioni sul futuro”. Rocco Luigi Nichil è ricercatore di Linguistica italiana dell’Università del Salento. Scrive di sport e lingua per il sito Treccani. È autore del volume “Il secolo dei palloni” (Éditions de Linguistique et Philologie 2018).
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