UNA LONGA MANUS SUL MUNICIPIO DI BERNALDA

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Con Deliberazione di Giunta Comunale n. 175 del 11 settembre scorso, l’amministrazione pro tempore, guidata dalla sindaca reggente Matarazzo, ha istituito l’ufficio di staff, modificando ed integrando la precedente delibera n. 151 del 26 luglio. In parole semplici ora paghiamo due operatori amministrativi rispettivamente per 26 e 12 ore settimanali, la cui presenza – ricordiamo sommessamente – essendo di supporto agli organi di direzione politica, è prevista dalla legge, ma non è obbligatoria. Inoltre la scelta di tali soggetti è regolata dal criterio di un prioritario ricorso al personale interno, coerentemente con l’esigenza di un contenimento della spesa pubblica. Ancora una volta, invece, tutto è avvenuto in gran segreto, senza un avviso pubblico che avrebbe consentito a tutti di presentare la propria candidatura. 

I cittadini devono sapere che la scelta di nominare uno staff e, in più, di introdurre un nuovo componente, oltre a quello già assunto, è quantomeno inopportuna, in primis perché va ad incidere notevolmente sulla spesa pubblica, della quale i nostri amministratori sembrano non preoccuparsi molto, se consideriamo che la sindaca ha nominato un quinto assessore, del quale avrebbe anche potuto fare a meno, e ha redistribuito le deleghe. Per non parlare dei palesi conflitti di interesse presenti e vivi all’interno della giunta. 

Del resto ciò che sta avvenendo in questi mesi di reggenza ha veramente dell’incredibile! È evidente che a dominare le scelte e i processi dell’attuale amministrazione è la longa manus del consigliere regionale che, insieme al suo collaboratore, frequenta la casa comunale quasi con cadenza maggiore rispetto agli ultimi 10 anni, aggirandosi per gli uffici, accedendo probabilmente a dati sensibili e ricevendo i cittadini, come se nulla fosse cambiato. Come se il municipio fosse il suo personale ufficio di segreteria politica e pubbliche relazioni. Eppure nel suo ultimo e partecipato consiglio comunale del 9 luglio scorso, l’ex sindaco, nel suo discorso di commiato affermava con convinzione: “Nessuno pensi che il sindaco Tataranno va via di forma e rimane di sostanza, questo è assolutamente da escludere. Se ragionassi così mancherei di rispetto per il ruolo che ho amato. Il sindaco Tataranno da stasera non ci sarà più nel ruolo di sindaco né darà alcuna indicazione all’amministrazione comunale”. 

Allora, cosa sta succedendo? Forse il nostro governo comunale non è in grado o non vuole agire in autonomia? Forse il tempo è tiranno e non tutti possono essere accontentati?

Quel tempo, però, è ormai scaduto. 

Ora bisogna solo mettere la parola FINE.

I Consiglieri di opposizione

Domenico Calabrese

Giusy Cirigliano

Nicola Grieco

Barbara Lombardi

Tiziana Viggiano

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