Presentato stamattina il nuovo modello di gestione delle lesioni complesse, come ulcere, piede diabetico, piaghe da decubito: per ogni paziente la definizione di un percorso individuale di cura (PIC), sviluppato grazie a un team multidisciplinare per una presa in carico puntuale e completa. Personale specializzato, materiali innovativi, integrazione ospedale e territorio, telemedicina e Intelligenza artificiale, per migliorare la cura dei pazienti.
Stamattina, presso l’Auditorium del Padiglione Vinci a Taranto, il direttore generale della Asl Taranto Gregorio Colacicco ha presentato il nuovo “PIC Percorso Individuale di Cura Lesioni complesse”, un progetto che Asl Taranto ha fortemente voluto e che permetterà l’adozione di una procedura innovativa per la cura delle lesioni complesse, come ad esempio le ulcere, il piede diabetico, le piaghe da decubito, ovvero comportano notevoli sofferenze a carico dei pazienti e dei familiari e hanno necessità di trattamenti dedicati, con personale altamente specializzato e materiali specifici, come garze e bendaggi, caratterizzati da un costo particolarmente alto. Racchiuso in un corposo documento di oltre 800 pagine, realizzato da un team multidisciplinare e attualmente in via di finalizzazione, il progetto PIC Lesioni complesse rappresenta il traguardo di un impegno iniziato nel 2019 con il PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali) delle Ulcere Cutanee, seguito dalla Rete Aziendale Lesioni Complesse e dall’istituzione, nel 2022, della Struttura semplice dipartimentale Wound Care, il cui responsabile è il dottor Giancarlo Donnola.
Il progetto promuove la formazione del personale, l’omogeneizzazione delle procedure e l’introduzione di nuove tecnologie per ridurre i tempi di guarigione e le amputazioni e ha l’obiettivo di delineare per ogni paziente il miglior percorso di cura e assistenza per specifiche lesioni, secondarie a patologie come il diabete, l’ischemia arteriosa o il linfedema, difficili da curare e che spesso portano all’amputazione dell’arto.
“Le lesioni complesse colpiscono persone, soprattutto anziane, sono dolorose e peggiorano la qualità di vita dei malati – ha affermato il Direttore Generale Vito Gregorio Colacicco – Necessitano di cure professionali e con questo piano abbiamo voluto mettere a disposizione di ogni malato una cura personalizzata di alto livello e che permetta una corretta gestione dei costi”.
La nuova procedura integrerà ospedale e territorio, offrendo un percorso di cura efficace a ogni malato aumentando la qualità dell’assistenza, migliorando gli esiti clinici e la soddisfazione dei pazienti e ottimizzando l’uso delle risorse economiche: “Saranno trattate non solo le ulcere cutanee ma tutte le patologie che comportano lesioni complesse – ha dichiarato il responsabile della Struttura Wound Care, Giancarlo Donnola – Il nostro obiettivo è la centralità dell’utente attraverso la presa in carico della persona, il superamento della frammentarietà delle singole attività e la loro riproducibilità, il potenziamento dell’aggregazione e dell’integrazione multi professionale e disciplinare, la definizione e consolidamento degli standard di buona pratica clinica, la riduzione degli eventi straordinari, la comunicazione tra professionisti, tra paziente e professionista e con la famiglia.”
Il progetto comprende l’apertura totale della Rete Aziendale Lesioni Complesse, coordinata dalla SSD Wound Care, con un nuovo hub a Grottaglie, che, tra i pochi in Italia, avrà due posti per degenza in day service e sala operatoria, e cinque nuovi spoke, già attivi a Taranto presso l’ospedale “SS. Annunziata” e a Laterza presso il Distretto Socio Sanitario, mentre, entro il 2025, saranno attivati a Martina Franca, Massafra e Manduria. Contestualmente si prevede l’apertura di tre ambulatori specialistici, in tutte le sedi: il primo d’infettivologia, il secondo per la terapia del dolore e il terzo per la nutrizione clinica.
I percorsi individuali di cura saranno implementati anche grazie alle nuove tecnologie: attraverso la telemedicina, con un device per il monitoraggio delle lesioni, basato sull’uso dell’intelligenza artificiale e il teleconsulto e l’introduzione dell’ecocolordoppler arterioso domiciliare, eseguito da personale infermieristico, refertato in remoto da Specialisti Medici, per ridurre l’incidenza non solo delle lesioni ischemiche ma anche delle sue complicanze riducendo la necessità di amputazioni.
L’efficienza economica sarà garantita dalla realizzazione di un magazzino unico per i materiali da utilizzare: la cura delle lesioni complesse, infatti, necessita di materiali come bendaggi e medicinali molto costosi e, per questo, per l’approvvigionamento si procederà a una gara unica per tutta l’azienda. La struttura Wound Care già opera utilizzando materiali di cura e procedure innovative e sperimentali, promuove la formazione specialistica, attraverso l’organizzazione di corsi e convegni, e si avvale dei contributi di specialisti di livello nazionale per l’acquisizione di nuove competenze.
Dirigente Responsabile
Ufficio Stampa e Social
Vito Giovannetti
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