Con l’ordinanza 33/24 il responsabile dell’Ufficio Tecnico della Provincia di Matera, ing. Pasquale Morisco, ha ordinato a chiunque sia proprietario, affittuario, conduttore o detentore a qualsiasi titolo di uno o più terreni situati in prossimità di strade provinciali di provvedere alla regimazione delle acque di scolo e degli accessi.
“La decisione – ha spiegato il Presidente facente funzioni, Emanuele Pilato, nasce dalla considerazione che, durante le precipitazioni meteorologiche, si verificano fenomeni estremi anche con sversamento di terreno di varia natura proveniente dai campi e dagli accessi in adiacenza delle strade provinciali, le cui sedi sono ricoperte di fango e melma, con conseguenti criticità che si ripercuotono sulla viabilità.
Tali situazioni sono fonte di rischio per coloro che fruiscono delle infrastrutture stradali anche a causa delle difficoltà nel procedere tempestivamente alla rimozione del pericolo, tenuto conto della vastità della rete viaria provinciale.
Accertato che tali fenomeni spesso sono causati dall’omessa o non adeguata regimentazione delle acque di scolo nonché dalla scorretta esecuzione dei lavori di aratura che, non di rado, risultano estesi fino ai margini delle strade ed intralciano, così, il regolare flusso dei corsi d’acqua, e viste anche le norme del Codice della Strada, che obbligano chi detiene a qualsiasi titolo un terreno alla sua manutenzione, abbiamo deciso di dare corso a questo provvedimento. Nel quale, va sottolineato, si prevedono alcuni obblighi per i quali, in caso di inadempienza, sarà la Provincia ad effettuare i lavori, con addebito diretto nei confronti di chi non ha dato corso al provvedimento.
L’obiettivo della decisione – ha concluso Pilato – è favorire una maggiore cooperazione tra l’azione dell’amministrazione provinciale e i cittadini al fine di garantire più sicurezza a chi percorre le strade provinciali, specie in seguito a fenomeni meteorici. Riteniamo, infatti, che la sensibilizzazione verso una maggiore attenzione alla prevenzione dei fenomeni citati possa e debba iniziare dal “basso”, attraverso la collaborazione tra pubblico e privato”.
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