di Antonio Barbalinardo
Cari amici pisticcesi, pongo alla vostra attenzione questo mio articolo, poiché desidero condividere con voi l’esperienza vissuta nel recente soggiorno americano in particolare nel periodo trascorso a New York. Prima della presentazione è opportuno precisare che quanto riferirò non è la cronaca del mio viaggio, ciò vuole essere solo una condivisione di quanto ho visto e scoperto poiché penso che ciò faccia piacere anche alla comunità pisticcese, così se qualcuno di voi un giorno andrà a New York lo invito a visitare i due posti. Vi assicuro io li ho visitati con curiosità, molta gioia e interesse dove il primo luogo è stato anche una soddisfazione culinaria mentre il secondo luogo è stato culturale, lì ho potuto concretizzare un desiderio che seguivo da anni, e sabato 20 maggio scorso sono riuscito ad attuare ciò grazie anche a mio figlio Giuseppe che ha fatto sì che il tutto si potesse avverare.
Cari amici tralascio quello che potreste vedere in un qualsiasi tour a New York: il fiume Hudson che lambisce le sponde di New York, attraversare a piedi il ponte di Brooklyn che dal Quartiere di Brooklyn raggiunge Manhattan, centro economico americano, da li recarsi davanti alla sede della Borsa di Wall Street, e poco distante da lì soffermarsi per una preghiera e momento di riflessione presso il Memorial dedicato alle vittime dell’attacco aereo delle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, chiamato dopo Ground Zero, lì lungo la base marmorea sono riportati i nomi delle vittime e leggere anche molti nomi italiani, oppure vedere dal traghetto girando nei pressi della statua della Libertà e ammirare da lì lo skyline di New York, luoghi comuni che trovate nelle guide turistiche.
Così cari amici, dopo questa premessa posso rivelare quanto ho visto a New York, non so se molti di voi sanno che a New York c’è un caratteristico Ristorante Pisticci posto sulla 125 La Salle Street, non lontano dal parco e dal “General Grant National Memorial”, monumento che ospita la tomba del generale Ulysses Grant che fu il diciottesimo presidente degli U.S.A. ed è anche vicino alla famosa Università Columbia.
Il Ristorante Pisticci è accogliente, sulle pareti ci sono delle foto di Pisticci, con immagini del Dirupo, della Chiesa Madre, una antica foto della stazione ferroviaria Calabro-Lucana di Pozzitello, oltre a diversi documenti sull’Emigrazione in America, documenti di famiglia come due certificati di nascita, uno intestato a Pasquale Forte, nato a Pisticci il 15 novembre 1897, l’altro intestato a Palermo Antonia Maria, nata a Pisticci il 30 giugno 1910 redatto dal Municipio di Pisticci con la firma dell’Ufficiale dello Stato Civile, Pelazzi.
Il Ristorante Pisticci è classificato a 5 stelle da Google ed è considerato uno tra i migliori Ristoranti Italiani di New York, il cibo era buono, addirittura tra i diversi tipi d’insalata c’era l’Insalata Pisticci e diversi tipi di pasta italiana. Con la mia famiglia abbiamo consumato un sostanzioso pranzo all’italiana, il pranzo è detto brunch ed è un pasto leggero di metà giornata secondo l’uso americano e anglosassone. Le tre sale erano piene di commensali, il menù riportava diverse varietà di cucina italiana e internazionale poiché i clienti erano di differenti nazionalità, personalmente sono rimasto soddisfatto del servizio e della qualità. Parlando con il mio modesto inglese e aiutato dai figli abbiamo saputo che attualmente il ristorante non era gestito dal un italiano, mal il fondatore è stato un italiano di Pisticci. Nessuno del personale sapeva notizie sulla storia del locale o sui primi proprietari, sapevano solo che era stato avviato nel 2002 così come riportato anche sotto il logo che ha al centro la P e intorno delle foglioline a modo di margherita. Comunque anche se non abbiamo avuto particolari notizie sul ristorate e i proprietari sono rimasto contento e soddisfatto nel mangiare lì e poterlo visitare.
Dopo pranzo, proseguendo lateralmente a Central Park siamo arrivati sulla famosa 5ª avenue che è una delle più importanti stradi di New York, lì ci sono il Guggenheim Museum e altri importanti luoghi e monumenti fino ad arrivare alla nostra meta ovvero il Metropolitan Museum di New York, più conosciuto come “THE MET”, uno dei più grandi ed importanti musei degli U.S.A.. Per completezza informativa le vie a New York, hanno una identificazione diversa, Avenue è il nome dato alle strade di Manhattan parallele al fiume Hudson mentre per quelle perpendicolari al fiume si usa il termine Street. Ero ansioso di poter entrare, e sotto la pioggia, dopo una lunga fila e attesa siamo entrati, abbiamo sorpassata la fila alla cassa in quanto avevamo la prenotazione così abbiamo iniziato il nostro percorso.
Perché ero in ansia? La risposta e perché dalle mie precedenti ricerche e notizie sapevo che presso il MET c’era anche un vaso di terracotta del Pittore di Pisticci. Ci siamo fermati al centro informazioni per vedere se si riusciva ad avere notizie su dove potesse essere collocato tale vaso del Pittore di Pisticci, ma non sono stati in grado di dirci dove era posto, ma dirci solo che si trovava nella collezione di arte greco – romana, e tale collezione comprende più di trentamila opere che vanno dal periodo neolitico 4500 a.C. fino all’impero romano e cristianesimo dell’anno 312 d.C..
Pertanto la ricerca era quasi come cercare un ago nel pagliaio, ma con mio figlio cercando nei diversi padiglioni e tra le moltissime teche che contenevano i vari vasi pur avendo chiesto a diversi addetti delle sale nessuno riusciva a darci informazioni precise. Dopo un ora in giro tra le tantissime opere abbiamo trovata una addetta che incuriosita dal fatto che cercassimo proprio questo particolare vaso, mio figlio oltre a far vedere la foto di tale vaso ha spiegato che io ero nativo di Pisticci origine del Pittore di Pisticci, e che abitavo in Via Pittore di Pisticci e desideravo vedere tale vaso così dopo un poco lei è riuscita ad identificare la teca dove era posto tale vaso di terracotta e ci ha accompagnato nella sala lì dove c’era la teca con il vaso del Pittore di Pisticci, abbiamo ringraziato la signora dove anche lei era contenta di aver scoperto tale particolare vaso, riferendoci che c’era anche un frammento di vaso di tale autore ma era difficile cercarlo.
Per me è stata immensa l’emozione di essere lì davanti, ho così fatto diverse foto e non poteva mancare la foto ricordo davanti alla teca contenente il vaso di terracotta del Pittore di Pisticci.
Le descrizioni del MET sul vaso riferiscono che è significativo come l’artista a cui è collegata l’introduzione della pittura a figure rosse in Lucania ed è degno di nota, in questa rappresentazione il kerykeion, il bastone dell’araldo, sul lato dell’Ermes è uno degli attributi di Hermes, il dio messaggero che presiede anche ai confini, il vaso è catalogato con i numeri: 96.18.57 ed è datato tra il 430 e il 410 a.C..
Sono uscito soddisfatto da tale visita, dopo abbiamo potuto visitare altri padiglioni con la visita dedicata ai quadri di Vincent van Gogh e altri artisti e abbiamo visitato anche la mostra temporanea del designer Karl Lagerfeld, direttore creativo di diversi marchi di moda, tra cui Chanel, Chloè, Blamain, Fendi, Patou, lì erano esposti molti vestiti di alta moda.
Per me visitare il MET ed essere riuscito a veder il vaso del Pittore di Pisticci è stato veramente una grande emozione che ricorderò per sempre.
Milano, 30 maggio 2023
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