
PISTICCI. Sulla polemica che ha accompagnato la proposta di legge presentata dal Presidente del Consiglio Regionale Cicala, relativamente all’assegnazione del 30% delle Royalty da suddividere tra i 35 comuni che ricadono nella legge 40/95, interviene l’ex sindaco di Pisticci Vito Di Trani, attraverso una nota appena resa pubblica.” Ho appena appreso – spiega Dio Trani – che i sindaci del Pov Val d’Agri, Camastra, Melandro e Sauro, condividono l’emendamento Cicala sulla modifica della Legge 40/95 circa l’utilizzo delle risorse rivenienti dalla coltivazione di Idrocarburi, che, nel caso di approvazione da parte del Consiglio Regionale, andrebbe a stabilire che il 30% del 7% dell’ammontare complessivo percepito dalla Regione Basilicata, dovrà essere investito sul territorio delle aree interessate o adiacenti ai pozzi petroliferi. Siamo alle solite, non abbiamo ancora consapevolezza del problema, visto che ai più non è nota la filiera del petrolio. A più riprese – si legge ancora nella nota – durante il mio mandato di sindaco, ho ribadito che la filiera del petrolio inizia in Val d’Agri e finisce a Tecnoparco di Pisticci Scalo, dove arrivano le acque di strato dei pozzi di Viggiano che sono causa dei miasmi e rendono la vita impossibile agli abitanti di quella frazione, oltre ad una buona dose di radioattività, come dichiarato e mai smentito da Arpab che il depuratore di cui sopra, non può depurare non essendo in possesso delle tecnologie adatte. Voglio ricordare – aggiunge l’ex sindaco di Pisticci – che le particelle “alfa” e “gamma” che sono presenti nelle acque di strato riversate nel Basento, ingoiate dai pesci, entrano nella catena alimentare determinando mutagenesi e quindi cancerogenesi. Cerchiamo di non essere miopi, siamo soltanto 560 mila abitanti in Basilicata, estendiamo la ricchezza del petrolio a tutti i comuni che dovrebbero essere remunerati in base al numero degli abitanti ed a quelli ubicati nei pressi dei pozzi di estrazione ed al Comune di Pisticci che ospita il Depuratore di Tecnoparco, bisogna versare delle somme aggiuntive quale compensazione ambientale. Siamo quattro gatti – conclude la nota di Di Trani – cerchiamo di salvaguardare gli interessi economici e ambientali di tutta la regione , visto che la filiera del petrolio, a ben vedere – ed il Covid non può farcelo dimenticare – inizia da Viggiano, passa da Tecnoparco e termina al CROB di Rionero. Al Presidente del Consiglio Regionale Cicala, l’invito a riformulare l’emendamento tenendo conto di essere portavoce e garante degli interessi non della sola Val d’Agri, ma tutta la Basilicata”.
MICHELE SELVAGGI