
PISTICCI. Chi ha una certa età ricorda la sua persona e le sue gesta di corridore ciclista degli anni 50. Nato a Pisticci il 7 ottobre del 1933, compirà tra qualche settimana 83 anni, età portata benissimo come del resto spiega il suo passo sempre piuttosto lesto che fa venire in mente i suoi trascorsi di velocista sulle due ruote. Sponsorizzato dal grande campione Gino Bartali che lo aveva voluto conoscere di persona, doveva partecipare al Giro d’Italia Dilettanti del 1952, cosa che gli fu preclusa a causa di un banale incidente di motocicletta che purtroppo lo tenne fermo per qualche mese. Tante le gare a cui in quegli anni partecipò sempre da dilettante con la maglia della “Ciclo Cisterna”, e molte volta e sue spese e con tanti sacrifici, tra cui alcune classiche dell’epoca come la Barletta – Potenza che corse insieme a giovani ciclisti, allora ancora dilettanti, come Bruno Monti e Gastone Nencini, prossimi campioni, dei quali divenne grande amico. “Rocchino”, come amichevolmente è chiamato e conosciuto da tutti, anche quest’anno ha trascorso l’estate qui da noi, unitamente alla moglie anch’essa pisticcese. E’ appena ripartito per Toronto nei giorni scorsi, e la cosa, come del resto accade ogni volta che viene in Italia e deve andare via, lo ha parecchio intristito – come lo stesso ci ha confessato – proprio perché ama tantissimo la sua Pisticci. Paese che lo ha visto nascere e crescere, raccogliendo anche tantissime soddisfazioni da corridore dilettante ciclista dell’epoca, quando anche qui l’affascinante sport delle due ruote era parecchio diffuso anche se mancavano aiuti materiali per praticarlo. Con D’Addurno, ricordiamo, altri giovani corridori locali come Donato Grieco, Ciccio Viggiani e altri che, sicuramente, con idonei mezzi a disposizione avrebbero fatto miglior carriera nel ciclismo. Con Rocchino ci siamo incontrati spesso durante la sua permanenza ed anche se i ricordi sono un po’ sbiaditi, ha avuto modo ma anche grande piacere di ritornare a quegli anni quando il tifoso mondo sportivo ciclistico era diviso tra Bartaliani e Coppiani. A ricordare quegli anni, D’Addurno si è emozionato, si è esaltato correndo con il pensiero e le parole agli episodi che lo avevano visto protagonista in prima persona. “ Ho più di 80 anni (anche se ne dimostra parecchi di meno) ma quel periodo della mia vita lo vivo ogni momento e la cosa mi fa sentire sempre più…..giovane”.
MICHELE SELVAGGI