Martedi 28 giugno 2017 alle 12 nella Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli
sarà presentato alla stampa il progetto pluriennale della prima riesecuzione moderna del più antico ciclo di Passioni n musica scritte nell’Italia meridionale, oltre un secolo prima di quelle celebri di Bach. Si tratta della preziosa edizione monumentale delle quattro Passionem D.N. Jesu Christi composte e date alle stampe a Napoli nel 1634 dal maestro della Real Cappella Giovanni Maria Trabaci nato a Montepoloso, oggi Irsina nella Basilicata. Il ciclo, progettato e coordinato dal Centro Studi “Gio: Maria Trabaci” di Irsina diretto dall’editore Giuseppe Barile, sarà avviato con l’esecuzione della Passio secundum Matthaeum la sera del mercoledi 28 giugno alle ore 19,30 nella Cappella del Tesoro di San Gennaro nel Duomo di Napoli (ingresso libero a inviti), grazie alla generosa disponibilità dell’Abate Prelato della Cappella del Tesoro e con la collaborazione del Maestro Elsa Evangelista, direttore del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli dove è conservata l’edizione originale delle Passioni di Trabaci.
L’esecuzione vedrà impegnati musicisti prestigiosi: Giuseppe Naviglio (Jesus), Allessandro Caro (altus), Marcello Della Gatta (tenor), Roberto Gaudino (bassus), il Coro Mysterium Vocis diretto da
Rosario Totaro e gli strumentisti Franco Pavan (tiorba), Stefano Magliaro (viola da gamba), Carlo Maria Barile (organo). La ricostruzione elettronica della partitura è stata realizzata da Guglielmo Esposito mentre il coordinamento scientifico e direzione artistica del progetto sono a cura del musicologo Dinko Fabris.
Prenderanno parte al concerto rappresentanti delle istituzioni della Campania e della Basilicata (tra i quali il sindaco della Città di Matera, Raffaello de Ruggieri, e l’assessore alla cultura del comune di Irsina), nel nome di Giovanni Maria Trabaci, anche in preparazione degli eventi di Matera Capitale Culturale Europea 2019.
Giovanni Maria Trabaci (Montepoloso, oggi Irsina, circa 1575 – Napoli 31 dicembre 1647) fu il primo italiano eletto alla prestigiosa carica di Maestro della Real Cappella del viceré in un secolo di dominazione spagnola, prendendo il posto nel 1614 del suo maestro il fiammingo Jean De Macque. Entrato nella cerchia del principe Carlo Gesualdo da Venosa, Trabaci pubblicò alcune raccolte di musica per tastiera considerate tra più importanti del primo Seicento e che influenzarono Frescobaldi, soprattutto per la forte aura sperimentale di alcuni brani. Compose inoltre numerose raccolte di musica profana e soprattutto sacra, in gran parte riflesso dei lunghi anni di servizio nelle più importanti istituzioni musicali napoletane.
Le Passioni di Trabaci furono certamente il primo ciclo organico pubblicato da un autore italiano nell’epoca della Controriforma e si contraddistinguono per una sapiente miscela di tradizione (come richiesto dalla corte spagnola) e innovazione. Quest’ultima appare evidente nella prefazione alla stampa del 1634 particolarmente ricca di indicazioni esecutive interessanti, che sono state messe in pratica dai musicisti impegnati in questa esecuzione, tra i maggiori esperti di musica antica italiani, molti collegati al Dipartimento e Master di Musica antica del Conservatorio di Napoli, diretto da Antonio Florio con la consulenza scientifica di Dinko Fabris.
Le successive Passioni saranno eseguite annualmente, scandendo l’itinerario artistico che porterà a Matera Capitale Culturale Europea nel 2019.
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