L’avvio del corso di studi di Farmacia a Taranto rappresenta l’ennesimo segnale di come la città si stia trasformando, perché l’Università è l’emblema del cambiamento, è un contenitore che può generare classe dirigente, stimoli per il sistema di imprese, creando in termini qualitativi della cultura diffusa della nostra comunità quello scatto verso nuovi modelli di vita.
Sarà questo l’obiettivo della nuova facoltà che dal prossimo anno accademico andrà ad arricchire l’offerta universitaria nel capoluogo ionico e ad accrescere la sua dimensione culturale. Questo importante traguardo, frutto del lavoro e dell’impegno dell’Amministrazione guidata dal sindaco Rinaldo Melucci profuso in sinergia con l’Università “Aldo Moro” di Bari e con la Regione Puglia, è stato tagliato questa mattina nella Sala Convegni dei BAC con la presentazione ufficiale di quella che sarà una grandissima opportunità non solo per gli studenti tarantini, ma anche per tutti coloro che sceglieranno la “città dei due mari” come loro sede universitaria. Del resto, l’introduzione di una nuova facoltà come Farmacia è un evento di grandissima rilevanza per Taranto che, grazie alla presenza di un corso di studi così prestigioso, vede così rafforzata la propria vocazione accademica e scientifica, con la certezza che contribuirà allo sviluppo socio-economico del territorio, attirando studenti e ricercatori da tutto il paese e dall’estero.
Di questo si sono detti convinti tutti i partecipanti alla conferenza stampa di presentazione, in particolar modo il sindaco Melucci che nel rimarcare come, in attesa che il capoluogo ionico acquisisca l’autonomia universitaria, l’evento di quest’oggi sia da intendere sicuramente come un significativo ampliamento dell’offerta formativa dell’ateneo e un’ulteriore occasione di crescita per la città di Taranto. Ma non solo. Anticipando i contenuti di un recentissimo incontro avuto con i commissari di Acciaierie d’Italia, il primo cittadino ha informato che nel 2030 si dovrà procedere alla decarbonizzazione dello stabilimento siderurgico. E proprio partendo da questa notizia, il sindaco ha dichiarato: “La nuova facoltà di Farmacia è la dimostrazione che stiamo seminando per arrivare nel 2030, quando si registrerà la chiusura degli altoforni dello stabilimento siderurgico, ad un nuovo modello economico che privilegerà gli investimenti sulla tecnologia e punterà con decisione sulla ricerca, sullo sviluppo e su scelte come quella della filiera biomedica.” Il primo cittadino non ha dubbi nel sostenere che “nel 2030 dovremo farci trovare pronti per spiegare a Bruxelles come andremo avanti grazie alle nuove alternative di sviluppo, alla nuova classe dirigente, ai nuovi professionisti che avremo creato. Per questo avremo anche bisogno di specialisti della filiera biomedica che dovranno accompagnare questa comunità sul percorso di normalizzazione costituzionale della nostra vita. L’epoca dei piagnistei è finita. Dobbiamo scrollarci di dosso la negatività che finora ci ha accompagnato. Il processo di trasformazione della città lo abbiamo avviato già dal 2017, i compiti li abbiamo fatti ed adesso la sfida che ci impone il 2030 l’abbiamo raccolta e vogliamo vincerla.”
“Ad ogni modo, – ha concluso il sindaco- sarà necessario poter contare su un’organizzazione stabile dell’offerta universitaria e culturale, un’organizzazione che deve riguardare tutte le altre facoltà che insistono sul territorio, come quella di Economia. L’apertura del corso di laurea in Farmacia, per la cui attivazione ringrazio l’Università “Aldo Moro”, il rettore Bronzini, il prof. Leonetti, il dott. Settembrini e la Regione, offrirà una formazione all’avanguardia, con un piano di studi che integra conoscenze teoriche e competenze pratiche, preparando i futuri farmacisti alle sfide del settore sanitario moderno. Ma non sarà solo questo: sarà un passo avanti verso la trasformazione di Taranto in un polo di eccellenza per la ricerca e l’innovazione nel campo della salute. Il nostro processo di cambiamento non si ferma.”
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