“Sia chiaro: il Jobs Act di Renzi e dei suoi cortigiani è un abito sartoriale costruito su misura per i poteri forti amici del Presidente del Consiglio. Una montagna di soldi pubblici elargiti a questi signori senza ricevere in cambio nulla in termini di occupazione. In compenso, è stata fatta carta straccia della dignità dei lavoratori”.
Lo ha detto il senatore Giovanni Barozzino, capogruppo di Sinistra Italiana in commissione lavoro, che ha aggiunto:
“Il governo Renzi ha legalizzato la schiavitù nel mondo del lavoro che le durissime lotte operai e studentesche del secolo scorso, con grossi sacrifici, avevano abolito. Del resto, quando si tolgono gli argini, così come è stato fatto con l’approvazione del Jobs Act e con l’eliminazione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, permettendo ogni tipo di licenziamento, il demansionamento, la precarizzazione selvaggia del lavoro e tanto altro, ecco che, come per incanto, i datori di lavoro tornano ad essere ‘i padroni’ . E così ci si accorge che la frana diventa inarrestabile: aumentano i licenziamenti +28%, calano le assunzioni stabili, si fa per dire ‘stabili’, e cresce la disoccupazione a livelli esponenziali”.
“In compenso con i voucher, che vengono calcolati come se fosse occupazione (d’altra parte basta lavorare un giorno per essere considerati ‘occupati’), siamo arrivati a 96,6 milioni di buoni nei primi 8 mesi dell’anno. E siccome al peggio non c’è mai fine, all’obbrobrio dei voucher si aggiungono le retribuzioni sotto forma di buoni pasto. Per non parlare dei lavoratori Foodora, i bikers che consegnano i pasti a domicilio, che in questi giorni stanno protestando per la miseria con cui vengono retribuiti: 2,70 euro a consegna senza avere alcun diritto, con contratti al limite della legalità. Cosa scopriremo domani? Come dice un famoso comico se questa è l’innovazione e la produttività che vuole Renzi – ha concluso Barozzino – ci preme ricordargli che questa forma di produttività Abramo Lincoln l’aveva già abolita nella seconda metà del 1800″.
19 ottobre 2016
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