
Università di Taranto: un sogno possibile, ma da costruire con responsabilità
La questione dell’Università di Taranto continua a tenere banco nel dibattito politico e sociale della città. Recentemente, il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità un emendamento con cui il sindaco si impegna a proseguire le iniziative volte all’istituzione di una sede autonoma dell’Università degli Studi di Taranto. Un passo importante, che testimonia l’interesse condiviso verso un progetto cruciale per il futuro del territorio. Tuttavia, prima di poter realizzare questa ambiziosa visione, è necessario affrontare e risolvere una serie di problemi strutturali e organizzativi che attualmente limitano l’efficacia dell’offerta universitaria locale.
Un sistema universitario presente ma scollegato dal territorio
Taranto dispone già di numerosi corsi universitari, offerti dall’Università di Bari (UNIBA). Tuttavia, questi percorsi accademici appaiono spesso scollegati dal tessuto sociale, economico e produttivo della città. Manca infatti una rete di comunicazione efficace tra università, scuole superiori, famiglie e aziende del territorio, una condizione che rende l’offerta formativa poco attrattiva e scarsamente integrata con le esigenze locali.
Il risultato è un progressivo impoverimento dell’università: alcuni corsi rischiano la chiusura per mancanza di iscritti, mentre l’orientamento post-diploma delle scuole superiori spesso indirizza gli studenti verso atenei di altre regioni, come Urbino, Milano o Napoli, invece di promuovere le opportunità già presenti sul territorio. Questo fenomeno non solo priva Taranto di giovani talenti, ma compromette anche la possibilità di sviluppare un’università forte e radicata.
Le priorità da affrontare prima dell’autonomia universitaria
L’istituzione di un’università autonoma a Taranto rappresenta un traguardo importante, ma non può essere affrontato senza prima risolvere alcune criticità strutturali. Tra le priorità fondamentali:
1. Costruire una rete di comunicazione territoriale
È indispensabile migliorare il dialogo tra i vari attori coinvolti: scuole superiori, famiglie, cittadini, aziende e l’università stessa. Solo attraverso una collaborazione sinergica sarà possibile valorizzare i percorsi universitari già esistenti, promuovendoli in modo adeguato e rispondendo alle reali esigenze del mercato locale.
2. Migliorare le infrastrutture
Taranto necessita di strutture adeguate per ospitare un’università autonoma: spazi moderni, attrezzature all’avanguardia, laboratori e ambienti dedicati alla ricerca. Senza queste risorse, è difficile immaginare una realtà accademica capace di attrarre studenti e docenti qualificati.
3. Coinvolgere il mondo produttivo locale
Le aziende del territorio devono diventare partner attivi dell’università, collaborando nella definizione dei percorsi formativi e offrendo opportunità di stage, tirocini e progetti di ricerca. Questo approccio rafforzerebbe il legame tra formazione e lavoro, rendendo l’università un elemento chiave per lo sviluppo economico della città.
Il nodo del riconoscimento ministeriale
Un’altra questione centrale riguarda il riconoscimento ufficiale da parte del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR). Per ottenere l’autorizzazione alla fondazione di un’università autonoma, è necessario dimostrare la sostenibilità del progetto, sia in termini di iscritti che di qualità dell’offerta formativa. Al momento, i numeri di Taranto non sembrano sufficienti per soddisfare questi requisiti, e ciò rende ancora più urgente lavorare sulle carenze strutturali e organizzative dell’attuale sistema.
Evitare illusioni: costruire il futuro con responsabilità
L’università di Taranto non può essere ridotta a una promessa politica o a un sogno utopico. Per realizzarla, è fondamentale affrontare il tema con responsabilità e lungimiranza, evitando di disperdere energie su progetti irrealistici. Le risorse e gli sforzi devono concentrarsi su obiettivi concreti: rafforzare l’attuale offerta universitaria, migliorare l’orientamento per i giovani, creare una rete di collaborazione tra tutti gli attori locali e investire nelle infrastrutture.
Solo attraverso un lavoro serio e coordinato sarà possibile trasformare il sogno dell’università di Taranto in una realtà solida e duratura, capace di rappresentare un pilastro per lo sviluppo sociale, culturale ed economico della città.
Coordinatore Provinciale di Taranto Alternativa Popolare
Elio DALTO
