Si inaugura domani, sabato 9 novembre, alle ore 18.30, negli spazi del Museo archeologico di Santa Scolastica, “Nel cuore del Congo”, una mostra concepita per condurre il visitatore alla scoperta dell’arte, della cultura tradizionale e della spiritualità dell’Africa centrale.
Di proprietà del Museo Africano di Madrid e già apprezzata presso il Museo africano di Verona, questa collezione arriva a Bari grazie al patrocinio della Città Metropolitana di Bari, organizzata dai Missionari Comboniani con il supporto dell’associazione interculturale Abusuan.
All’inaugurazione interverranno il sindaco di Bari Vito Leccese, la responsabile del Museo archeologico Roberta Giuliani, José Antonio Bordallo Huidobro, ex ambasciatore spagnolo in Congo che ha raccolto e donato le opere al Museo Africano di Madrid, e padre Palmiro Mileto dei Missionari Comboniani.
“Nel cuore del Congo” ha l’intento di far conoscere la storia e la cultura della Repubblica Democratica del Congo attraverso 60 sculture e oggetti d’arte tradizionale, maschere e una ricca selezione di feticci, tessuti e altri oggetti rappresentativi dei diversi stili, che provengono da 27 villaggi congolesi e rappresentano 12 gruppi culturali.
La mostra si propone di avvicinare il pubblico alla comprensione dell’arte congolese, che riveste un ruolo fondamentale sia in ambito religioso sia politico e sociale. Inoltre, intende esplorare la complessità e la varietà della realtà africana, portando alla luce le sue tradizioni.
L’intento di questa esposizione artistica è invitare a scoprire temi come la ricerca del mondo spirituale, le religioni, la comunicazione e la preghiera agli spiriti, la magia e il potere di specifiche evocazioni, oltre al legame con la natura e il mondo degli antenati. Ogni sezione è curata per offrire un’esperienza unica, stimolando a riflettere su come questi temi si intreccino nella cultura africana.
I visitatori sono incoraggiati a partecipare attivamente, a riflettere sulle loro credenze personali e a considerare come queste si collegano ai temi universali della spiritualità e della connessione con l’universo. L’arte africana, d’altronde, ha influenzato artisti come Picasso, Man Ray, Calder, Basquiat e Matisse, che vi hanno trovato una fonte di ispirazione per l’uso audace del colore, la stilizzazione delle forme e la potenza espressiva delle sculture e maschere.
Grande quanto l’Europa occidentale, certamente complessa da amministrare e controllare, la Repubblica Democratica Congolese è indipendente dal Belgio dal 1960. Dal 1° aprile 2024 il ruolo di Primo Ministro è stato affidato a una donna, Judith Suminwa. La speranza è che questo avvenimento, non molto comune nella storia africana, rappresenti una svolta anche nella storia di questo Paese, gravata da lotte intestine e da un processo di colonizzazione particolarmente violento che hanno contribuito a determinare la situazione attuale, di cui si parla ancora troppo poco. E forse proprio dalle donne, una delle categorie più inermi e tormentate della difficile storia del gigante africano, può arrivare la risposta al desiderio di riscatto di un intero Paese, nella speranza che il travagliato processo di costruzione della pace sia davvero a una svolta decisiva.
La mostra sarà visitabile dal martedì al sabato, dalle ore 9 alle 19, mentre la domenica e i giorni festivi dalle ore 9 alle 13.
Il biglietto d’ingresso è di 5 €, ridotto (18-25 anni) 2 €, gratuito ogni prima domenica del mese.
Per le prenotazioni per le scolaresche è possibile contattare lo 080 0990882.
Per informazioni:
Tel. 080 2223328
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