Unibas: a Metaponto il 19/5 incontro su “Riutilizzo delle acque reflue urbane per combattere la siccità e produrre bio-energia

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Venerdì 19 maggio 2023 a Metaponto di Bernalda (Matera), nella sede del Centro Ricerche Eni-Cnr (dalle ore 10) si svolgerà un incontro dal titolo “Riutilizzo delle acque reflue urbane per combattere la siccità e produrre bio-energia”. All’incontro parteciperanno: Mauro Centritto (CNR-IPSP, “Introduzione Centro di Ricerca congiunto Eni-CNR Acqua – Ipazia d’Alessandria”), Aniello Crescenzi (ALSIA, “La strategia integrata dell’ALSIA per il risparmio idrico nel settore agricolo”), Salvatore Masi (SI-UniBas, “Riutilizzo di acque reflue urbane: recupero di risorsa idrica e tutela ambientale), Claudio Di Iaconi (CNR-IRSA, “Recupero delle acque reflue urbane a fini irrigui: le piattaforme sperimentali del centro di ricerca Acqua – Ipazia d’Alessandria”), Canio Santarsiero (EGRIB, “Il governo delle acque reflue a scala regionale e l’opportunità del riutilizzo delle acque reflue urbane”), Alfonso Andretta (Acquedotto Lucano S.p.A, “Riutilizzo di acque reflue urbane: Problematiche operative ed adeguamento degli impianti”), e Cosimo Latronico (Assessore all’Ambiente, Regione Basilicata). 

L’incontro rientra nei programmi dell’accordo tra l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante e l’Istituto di Ricerca sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Acquedotto Lucano S.p.a, l’Ente di Governo per i rifiuti e le risorse idriche della Basilicata (EGRIB), l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura (ALSIA) e la Scuola di Ingegneria dell’Università degli Studi della Basilicata. Le attività si inquadrano nelle strategie di sostenibilità e circolarità del ciclo di trattamento delle acque reflue che, allo stesso tempo, rappresentano un rilevante costo economico ed ambientale ma anche una potenziale opportunità di sviluppo. “L’iniziativa – ha evidenziato il prof. Salvatore Masi – rappresenta un esempio concreto di sinergia tra alcune delle eccellenze regionali nel settore della ricerca operativa, e le istituzioni responsabili della gestione delle acque e della tutela dell’ambiente. Con questi presupposti appare concreta la possibilità di trasformare, in tempi contenuti, i risultati della ricerca in iniziative di sviluppo territoriale”.

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