UN’AVVINCENTE SFIDA TRA SCRITTURA E MUSICA NELLA NUOVA OPERA LETTERARIA DI MARIA DI TURSI

Maria Di Tursi
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Maria Di Tursi, docente di lingue e letterature straniere e scrittrice lucana da anni apprezzata per il suo impegno letterario e culturale, ha recentemente pubblicato il seguito della sua pièce  teatrale in 4 atti “La Scelta di Mariano”. La seconda parte dell’opera, intitolata IL SEQUEL.DI CHERUBINO è stata pubblicata “a puntate” per tutto il 2023 tra le pagine della rivista Il Convivio. Anche questa volta l’autrice, nota per la sua verve letteraria fuori dagli schemi, è riuscita a destabilizzare le certezze dei lettori. Già attraverso gli ultimi libri (La Tigre e il Gabbiano e Diarium Artis) aveva stregato il pubblico e la critica, inventando un nuovo modo di narrare una storia e avvalendosi di una scrittura molto personale e incisiva. Con quest’opera, ha stravolto le regole che governano i generi letterari, pubblicando quello che lei stessa ha definito “uno strascico prosastico dall’atmosfera alquanto noir”. 

IL SEQUEL DI CHERUBINO è un racconto in prosa che tratta in un modo insolito i conflitti interiori dei personaggi: dalla vocazione artistica totalizzante alle intricate relazioni interpersonali e “intrapersonali”; dal dilemma tra scrittura e musica alla dicotomia tra diabolico e divino. Tale dualismo è rintracciabile anche nella simbologia degli strumenti musicali presenti nell’opera, in particolar modo il violino (apollineo e celestiale da una parte e indiscutibilmente legato al diavolo dall’altra) e il flauto (strumento dionisiaco per eccellenza). La simbologia si ricollega pienamente ai riferimenti a Paganini, Mozart, a spartiti celebri, a giochi di note e di ritmi, alla terminologia musicale che permea l’intero racconto. Ma questa volta il testo, soprattutto nei primi episodi, è condito da eventi raccapriccianti e da inquietanti particolari di gole tagliate, corpi trafitti, avvelenamenti e colpi di scena; per poi evolversi, negli atti finali, in un raffinato monologo d’artista, in un erudito gioco solitario che sfocia nel delirio, o forse nell’estasi… sulle note di Schubert, Beethoven, Mozart e dulcis in fundo Chopin.

L’impianto narrativo dell’opera che nella prima parte si basava su una insolita sfida tra amore e arte, si è adesso trasformato in un faccia a faccia tra letteratura e musica. In questi anni, infatti, Maria Di Tursi non si è dedicata solo alla scrittura ma anche al pianoforte, al punto da lasciar intendere ai suoi amici di voler abbandonare per momento il mondo dell’editoria (la scrittrice, appena quarantenne, ha già all’attivo una decina di pubblicazioni) per concentrarsi solo sulla musica. C’è da crederle? Non lo sappiamo.

Se La Scelta di Mariano si concludeva con un paio di dubbi irrisolti, questo sequel moltiplica gli interrogativi. Nonostante ciò, la domanda fondamentale che questa opera enigmatica sembra suggerire al lettore resta sempre la stessa: CHI É DAVVERO CHERUBINO? Un angelo? Un demone? Metà e metà? Crea personaggi per poi distruggerli, ne nasconde i corpi nella cassa armonica del suo pianoforte, gioca a Mahjong con la sua coda, abita in una stanza dalle pareti semoventi, al riparo dai venti di distruzione che imperversano all’esterno nella vita reale (una meravigliosa immagine del mondo dell’arte!).  Sembra un angelo tormentato dal demone della Scrittura o un diavolo rapito dalla bellezza della Musica. Maria Di Tursi lo definisce così: “uno scrittore ossessionato, un musicista in catene… un Prometeo liberato.”

Il Sequel di Cherubino è un’opera intensa e straordinaria che sa condurre il lettore in una dimensione dalla quale non si vorrebbe più uscire.

C. Fontana

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