Paola Tassinari, poetessa, scrittrice, e pittrice, ravennate, presenta il romanzo di Vito Coviello: Anna, la luce oltre il buio. Diario di una cieca

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Non ho dubbi Anna è esistita, anzi Anna è, Anna resterà tra le pagine e nella memoria di chi queste pagine leggerà. 

Fosse pure un personaggio inventato da Vito è talmente vera e descritta così minuziosamente questa storia che pullula. 

Pullulare è il termine più adatto, significa pulsare, venir fuori, spuntare, apparire e diffondersi quasi brulicando in grande quantità, Anna pullula dentro noi tramite la narrazione di Vito, dall’infanzia, alla fanciullezza, al diventare donna con un bravo marito innamorato, e poi mamma, e poi sola, con vacanze, incontri, piccole cose divertenti, dolorose, pessime e anche situazioni scabrose da film o da trasmissioni televisive come ‘Uomini e Donne’. (Con la differenza che in TV è tutto così farlocco che le persone, seppur le vedi dallo schermo, sembrano non esistere, mentre Anna mi sembra di averla conosciuta, anzi mentre scrivo me la vedo davanti sorridente)   

Vito è riuscito a scrivere per immagini, di piccole cose, grandi cose, di vita reale: Anna che ruba le ciliegie dall’albero del prete, Anna che vuole diventare una cantante, Anna che vuole scappare di casa, Anna, Anna colpita dal dolore, diventa cieca, sorda e il marito all’improvviso… Mentre lavorava, si sentì nuovamente mancare l’aria, e fece appena a tempo a ritornare a casa, ed a mettersi a letto, che non era ancora arrivato il dottore, che mio figlio aveva chiamato, che morì tra le mie braccia… queste sono le parole con cui Vito descrive il triste evento. 

Tuttavia ciò che più resta impresso fra tutte queste persone colpite da cecità, Anna, il suo grande amico Vitaliano con cui condivide lo stesso amore per la poesia e gli altri, è che vivono una vita ben più ricca, intensa, propositiva, generosa e anche divertente (intendo quel sano senso di gioia di vivere nonostante…) di altri che non hanno handicap fisici. 

Vito non solo ci parla di Anna dall’infanzia alla morte, no con grande coraggio osa e ci dona una grande speranza (che non vi dico, perché le parole non convincono, ci si deve arrivare da soli) va oltre… dall’alto del cielo azzurro tutti quegli ostacoli ti sembreranno solo piccoli puntini.

Così Anna, se dall’alto dai un’occhiata quaggiù, ti voglio dire di non rammaricarti se non eri brava negli studi, è più probabile che non tu non abbia trovato un buon maestro per stimolarti, del tipo di Don Milani.

Tanto è che la poesia è amore e i poeti laureati altro non cercano quello che altri lo hanno per grazia, cercano il fanciullino, l’animo puro del bimbo, cercano l’amore, che è come il fuoco che arde dentro la terra, la terra esiste perché al centro ha un cuore magmatico che pulsa, come tu Anna che pullulerai lassù ora, chissà quanto calore là.

Vito ha scritto una storia che metto in parallelo con La coscienza di Zeno, certo il noto scrittore triestino è più psicologico e introspettivo ma rende bene l’idea di ciò che si prova dentro l’infinito del nostro ‘dentro’.

Vito raccontando minuziosamente gli eventi, attraverso grandi, piccole, piccolissime immagini di parole, rende bene l’idea di ciò che si prova dentro l’infinito del nostro ‘dentro’.

Anna non è una maschera o un personaggio, Anna è.

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