Acquedotto Lucano: Tortorelli (Uil) e Martino (Uiltec), non basta il risanamento dei conti

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L’approvazione del bilancio 2022 ha prodotto il risanamento dei conti di Acquedotto Lucano ma non si intravede ancora una prospettiva di rilancio della società essenziale per i servizi alle famiglie, alle prese con una nuova stagione di rincari, e per una svolta nella gestione delle risorse idriche “ipotecata” dalla costituzione di Acqua del Sud spa. Così Vincenzo Tortorelli segretario regionale Uil e Giuseppe Martino segretario regionale Uiltec-Uil. Oggi – aggiungono – è stato certificato il superamento della grave situazione finanziaria grazie ai numerosi e cospicui finanziamenti della Regione: dall’ultimo di 15,5 milioni per le spese energetiche in aggiunta al contributo annuo di 18,6 milioni di euro contenuto nel bilancio pluriennale di previsione 2023-2025  che va ad aggiungersi ai circa 60 milioni di euro che erano già stati previsti per lo stesso triennio. Bene il risanamento dei conti che – evidenziano Tortorelli e Martino – è costato molto caro alla Regione con soldi sottratti ad altri settori ed altri obiettivi e anche agli utenti che hanno pagato e continuato a pagare di tasca propria i servizi, non sempre all’altezza dei fabbisogni.  Ma tutto questo  non basta. Non è ancora chiaro cosa si intende fare per  la gestione del Servizio Idrico Integrato di Basilicata, in concessione ad Acquedotto Lucano S.p.A. Quello che manca – affermano i segretari Uil e Uiltec – è l’assenza di una visione strategica capace di preservare e valorizzare al meglio la risorsa naturale più importante per la Basilicata e non solo, riteniamo inaccettabile una tale sottovalutazione da parte della Giunta che dovrebbe mettere al primo posto la salvaguardia e l’interesse di tutto il popolo lucano. L’istituzione di Acque del Sud Spa, dopo la soppressione dell’Eipli, inoltre, presenta ancora troppi punti oscuri. Anche in questo campo è sempre la concertazione sociale ad essere assente perché non viene dato modo al sindacato di essere informato figuriamoci se diventa possibile il confronto almeno sugli aspetti dell’organizzazione del lavoro e del personale esistente e di quello da assumere. E’ questa l’occasione per risollecitare il Tavolo permanente ed avviare il confronto sulla stabilità di AL e i programmi strategici, perché l’acqua è il bene comune per l’eccellenza, in quanto fondamentale per cittadini e sviluppo produttivo.

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