È stata completata l’attività di rimozione dei rifiuti dal capannone Ex Aspica di Via Gran Bretagna, nella zona industriale di Lecce. A seguito del fallimento dell’azienda Aspica Reciclyng, il fabbricato e le pertinenze risultavano gravati da ingenti quantità di rifiuti urbani, principalmente imballaggi di varia natura, metalli, carta e cartone. Nel 2015 il sito e i cumuli di rifiuti furono interessati da un incendio.
Grazie ai finanziamenti ottenuti dall’Ufficio Ambiente dalla Regione Puglia (1,7 milioni di euro per la bonifica del primo lotto e 2 milioni di euro per il secondo) e ai lavori effettuati dalla ditta Axa sono state finalmente rimosse e avviate a corretto smaltimento circa 1.231 tonnellate di rifiuti, di cui la maggior parte è rappresentato dai materiali lavorati dall’impianto ed in parte dai residui combusti degli stessi.
Il primo lotto dei lavori di rimozione dei rifiuti ha consentito di asportare dal sito 538 tonnellate di imballaggi in materiali misti, rifiuti inorganici e rifiuti biodegradabili. Il secondo lotto di 693 tonnellate tra imballaggi in materiali misti, rifiuti inorganici e metalli ferrosi.
Una volta ultimate le operazioni di rifinitura si procederà con l’esecuzione delle indagini ambientali, in modo da poter escludere potenziali fenomeni di contaminazione dell’area e delineare le fasi successive dell’attività, con eventuali ulteriori operazioni di bonifica.
“Abbiamo disinnescato una potenziale minaccia ambientale per la città, risolvendo una delle più spinose e difficili questioni che il mio settore si è trovato ad affrontare in questi anni – dichiara l’assessora all’Ambiente Angela Valli – sono felice di questo risultato, che premia l’abnegazione e l’impegno dell’intero ufficio Ambiente che in questi anni ha lavorato per l’ottenimento dei fondi e poi per la rimozione dei rifiuti. Ringrazio la Regione Puglia per il sostegno assicurato. Oggi Lecce è una città con un problema ambientale in meno, che abbiamo saputo affrontare scongiurando i rischi di inquinamento che la gravissima situazione del sito comportava”.
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