Il Piano Agricolo Alimentare 2024-2027 per la Basilicata sarà presentato nell’Assemblea Regionale della Cia-Agricoltori di Potenza e Matera mercoledì 20 marzo a Potenza (Sala Conferenze Park Hotel, ore 16). Il programma dei lavori: interventi GIAMBATTISTA LORUSSO Presidente CIA Provincia di Potenza, GIUSEPPE STASI Presidente CIA Provincia di Matera; Comunicazione: DONATO DISTEFANO Coordinatore CIA Potenza e Matera; CRISTIANO FINI Presidente Nazionale CIA Agricoltori Italiani.
Nel documento si realizza innanzitutto una ricognizione sul territorio regionale delle linee programmatiche definite dalla CIA – Agricoltori Italiani nei lavori preparatori e nel dibattito emerso nell’Assemblea del 30 novembre 2023 a Roma, concretizzatosi nel documento «PIANO NAZIONALE PER L’AGRICOLTURA E L’ALIMENTAZIONE”.
Avendo la CIA Agricoltori in Basilicata un assetto organizzativo con circa 50 sedi operanti, si tratta dunque di una analisi di contesto completa e capillare. Al primo posto il diffuso e sentito fabbisogno di tutela del reddito degli Agricoltori. Reddito drasticamente calato a seguito dell’aumento dei costi di produzione e dalle condizioni capestro imposte dalla grande distribuzione e dalle storture interne al sistema delle filiere. Ancora, il fabbisogno progettuale per nuovi e più equi rapporti fra il settore produttivo primario, l’agro-industria, le PMI della trasformazione, del commercio, della ristorazione e dei servizi al fine di realizzare corretti rapporti nella filiera e contestualmente sintonizzarsi con le esigenze dei consumatori che chiedono qualità dei prodotti, sicurezza alimentare, salubrità e tutela degli areali agrari. Sempre e più sentito e diffuso – sottolinea Cia – appare il fabbisogno per una più celere e condivisa azione aggregativa ed associativa, correlata a momenti cooperativi e reti d’impresa. Il tutto finalizzato alla costituzione di filiere agricole in grado di redistribuire il reddito, concentrare le produzioni, ottenere economie di scala specie nei processi di lavorazione a partire dagli acquisti di mezzi tecnici. Occorre assicurare alle materie prime agricole la giusta quotazione, partendo da riferimenti dai costi. Inoltre la confederazione ha raccolto una diffusa e sempre più condivisa richiesta di ammodernamento sia tecnico che organizzativo. Le domande sono anche quella di potere qualificare i cambiamenti messi in atto come azioni etiche e ambientali-ecologiche, al fine di caratterizzare in chiave anche valoriale le relazioni economiche delle filiere regionali agricole e territoriali.
Una problematica che assume particolare rilevanza – sottolinea Donato Distefano, coordinatore – è l’invecchiamento della popolazione anche in agricoltura e il conseguente bisogno di ricambio generazionale. Il tutto è collegato alla rarefazione e dequalificazione dei servizi al cittadino ancora più sentito nelle zone agricole e nelle aree interne. Si riaprono cosi fenomeni quali l’emigrazione, l’abbandono, il degrado fino alla desertificazione, aumenti incontrollati di deleteri e dannosissimi fenomeni quali il dissesto idrogeologico, gli incendi egli enormi dati derivanti dal proliferare incontrollato della fauna selvatica. Lo studio di cui ha parlato il Sole 24 Ore con il “primato” per la Basilicata di regione con la maggiore percentuale di comuni in forte spopolamento– aggiunge Distefano – non ci coglie certamente impreparati. E’ da tempo che la nostra iniziativa vede al centro gli agricoltori come “custodi” di territorio e comunità. Con il Piano Agricolo Alimentare intendiamo delineare la Basilicata che vogliamo che ha come priorità lo stop al depauperamento demografico soprattutto dei comuni e delle aree rurali.
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