Da tempo ormai le strade della periferia industriale di Potenza sono “popolate”, anche in pieno giorno, da prostitute migranti, talvolta giovanissime. Si tratta di una questione che viene, però, troppo spesso affrontata come mero problema di “decoro” e ordine pubblico, fingendo di ignorare quella che è evidentemente una situazione di sfrontata illegalità da parte di chi sfrutta quelle donne, mantenendole, peraltro, in stato di schiavitù.
Non bisognerebbe mai dimenticare come quei corpi in vendita appartengono a persone, esseri umani, donne, quasi sempre fuggite da situazioni drammatiche per finire, purtroppo, nelle mani di aguzzini senza scrupoli.
E’ peraltro dei giorni scorsi l’allarme lanciato dal Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, nell’ambito della sua Relazione Annuale, relativamente all’esistenza di “mafie locali” che, sempre di più, condizionano pesantemente diversi aspetti della vita locale. Il procuratore Roberti, nel suo rapporto, parla, in particolare, di “mafie potentine”, saldamente radicate sul territorio e in grado di esercitare influenza e controllo su affari leciti e illeciti.
Difficile, dunque, non pensare che gli affari fatti sulla pelle delle donne migranti, drammaticamente “esposte”, ora anche nelle strade della nostra città, non siano sotto il controllo della malavita organizzata. Appare perciò quantomeno riduttivo, ma anche ipocrita, parlare di questioni di “decoro”.
Le forze dell’ordine possono giocare un ruolo importantissimo in sinergia con gli altri soggetti, istituzionali e non, nella gestione di questa istanza.
Sarebbe utile, ad esempio, immaginare di realizzare servizi “di strada”, forniti dai servizi sociali del Comune stesso, approntando apposite strutture mobili, per fornire aiuto, informazione, assistenza medica e psicologica, con l’indispensabile ausilio di forze dell’ordine e di personale specializzato e formato, al fine di avvicinare e supportare le donne vittime dello sfruttamento, non lasciandole, quindi, nelle mani dei loro carnefici.
La legalità è un bene comune e si costruisce lavorando su ogni aspetto della vita comune, a maggior ragione quando in gioco vi sono le vite di persone sole e disperate.
La Segreteria CGIL POTENZA
Potenza, 30 giugno 2017
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