Sono tante le difficoltà che gli utenti materani riscontrano nella compilazione autonoma di modelli Isee e 730, procedure che dovrebbero semplificare l’accesso ai servizi da parte dei cittadini e sostenere il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
La responsabile del Caf Uil di Matera Carolina Pellegrino interviene sulla questione e spiega a che cosa potrebbero essere dovuti i problemi in fase di compilazione e come arginarli a suo avviso.
“Le dichiarazioni precompilate messe a disposizione dall’Inps e dall’Agenzia delle Entrate sono una delle più importanti novità introdotte dalla pubblica amministrazione – sostiene – e vuole essere di aiuto in un rapporto tra il cittadino ed il fisco ma ad oggi è ancora da migliorare. Alla luce di questa constatazione, il destino dei Caf sembrerebbe essere segnato ma non è così, infatti ci sono dei fattori cronici che rallentano lo sviluppo dello strumento; si pensi al basso livello di informatizzazione in Italia. Elemento destinato a migliorare ma che, ad oggi, resta determinante”.
“Per poter compilare in maniera autonoma i due moduli occorre avere una preparazione in materia fiscale e informatica che giustamente non tutti possiedono – spiega ancora Pellegrino – ecco perché spesso è consigliabile rivolgersi ad uffici come i nostri, per ricevere assistenza, consulenza e supporto. In questo modo, con l’aiuto di personale specializzato, si ottimizzano i tempi di inserimento e trasmissione dei dati e si evitano errori di compilazione”. Un’attività che produce ogni anno per il Caf Uil Matera poco meno di 4000 modelli 730 per Matera e provincia a cui si aggiungono circa 2400 Isee. Questo importante obiettivo è stato raggiunto grazie al grande sforzo e alla grande dedizione di tutti gli operatori, collaboratori delle strutture Caf sul territorio e delle categorie, in una sola parola al lavoro di squadra realizzato dalla UIL per confermare e rendere solido il rapporto di fiducia tra la Uil e i cittadini per i servizi forniti.
Secondo i dati forniti dal presidente della Consulta nazionale dei Caf, Giovanni Angileri, l’80 per cento delle giacenze medie dei conti correnti, richiesta ai fini Isee, risulta sbagliata. E il 65 per cento delle precompilate, gestite dai Caf, deve invece essere rimaneggiato per integrare i dati. Inoltre, si legge nel bilancio tracciato per l’anno 2022, “il divario tra assistenza prestata dai Caf e fai da te è ancora molto marcato. Per quanto riguarda i modelli 730 precompilati, su una platea di circa 22 mln di dichiarazioni, solo 3.906.771 sono state trasmesse interamente dai contribuenti senza intermediazioni. Il distacco è molto più evidente con il modello Isee: solo 1.400.000 soggetti si sono avvalsi della modalità precompilata a fronte degli oltre 9 mln gestiti dai Caf”.
“Così come il modello dei redditi anche l’auto compilazione del modello Isee presenta non poche difficoltà – dice la referente Caf Uil -. L’utente deve, secondo la procedura, completare una Dichiarazione sostitutiva unica in parte già compilata da Inps e Agenzia delle entrate. Quest’ultima deve convalidare quanto dichiarato dal contribuente prima che l’Inps possa a sua volta caricare i dati di sua competenza nella DSU e proseguire così nell’iter di presentazione della domanda. Solo dopo aver ottenuto riscontro positivo dall’Agenzia delle entrate il dichiarante accede ai dati precaricati nella DSU e, dopo averli accettati, modificati o integrati, dà conferma all’Inps che rilascia l’attestazione Isee in tempo reale.
Chi opta infatti per modificare on line, in autonomia, le dichiarazioni precompilate ne è il diretto responsabile, pertanto in caso di verifiche e di contestazioni il contribuente non avrà l’aiuto di quel corpo intermedio che è, ed è stato storicamente, il Caf ma dovrà interfacciarsi direttamente con gli uffici Inps o Agenzia delle Entrate, telematicamente o recandosi di persona, presentando i documenti pertinenti da esibire per il controllo o verificando l’eventuale correttezza della rettifica ricevuta.
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