È stata presentata questa mattina, a Palazzo di Città, alla presenza dell’assessora alle Culture Paola Romano, Babafesta 2024, il festival dal respiro internazionale dedicato alla letteratura per l’infanzia, in programma a Bari da domani, mercoledì 9, a sabato 12 ottobre. La struttura del festival, i principali ospiti, i contenuti e le modalità di partecipazione ai laboratori e agli eventi sono stati illustrati da Francesca Archinto, direttrice editoriale della casa editrice Babalibri, Sara Mastrodomenico, presidente dell’associazione culturale Spine, Serge D’Oria, direttore dell’Alliance Française di Bari, Clementina Tagliaferro, coordinatrice della Biblioteca dei Ragazzi[e].
Giunta alla quarta edizione, la Babafesta è un festival dal respiro internazionale che, di anno in anno, coinvolge realtà tra le più attive sul territorio pugliese. Il progetto nasce da un’idea della storica casa editrice milanese Babalibri, che da venticinque anni propone al pubblico italiano albi illustrati e prime letture che si distinguono per la capacità di accompagnare i bambini nella crescita emotiva, cognitiva e sociale.
Partner dell’editore nella realizzazione dell’evento è l’associazione culturale e libreria SPINE Bookstore, una giovane e dinamica realtà barese apprezzata per le iniziative di promozione editoriale a livello locale e non solo.
“Babafesta è un’iniziativa di valore che siamo lieti di ospitare per questa quarta edizione nella nostra città – ha esordito Paola Romano -. Si tratta di un festival che è cresciuto negli anni e che, come ci ricorda il premio Nobel Heckmann, ha il merito di rappresentare il miglior investimento per il futuro dei nostri bambini. Tra i tanti appuntamenti, tutti interessanti, mi piace segnalare in particolare la tavola rotonda in programma giovedì 10 ottobre all’Università sull’importanza della comunicazione nei contesti educativi, rivolto a operatori, ma non solo, per condividere riflessioni e orientamenti in tema di letteratura per l’infanzia.
In questi anni nella nostra città abbiamo voluto investire sull’infanzia prevedendo, in tutte le 11 biblioteche del progetto Colibrì, libri, spazi e iniziative dedicati ai più piccoli (0-6) con l’idea di rendere la cultura e l’offerta formativa accessibili davvero a tutti.
Babafesta, dunque, s’inserisce in una cornice più ampia di azioni dedicate ai bambini, che vorremmo potenziare nei prossimi anni”.
“Sono convinta che per promuovere ed educare alla lettura sia fondamentale raccontare come nasce un libro – ha proseguito Francesca Archinto -, far capire ai bambini come una storia nasce nella mente di un autore. È un passaggio importante per sostenere lo sforzo che i più piccoli fanno per approcciarsi ai libri. In questa edizione portiamo a Bari autori del catalogo Babalibri che arrivano un po’ da tutta Europa, per dimostrare come la letteratura per l’infanzia sia in qualche modo universale, dal momento che raccontare storie è un modo universale per aiutare i bambini a crescere e ad affrontare la realtà.
Il primo è Chen Jiang Hong, autore cinese naturalizzato francese che racconta fiabe della tradizione cinese utilizzando tecniche classiche della cultura cinese ma in chiave moderna: nelle sue storie si focalizza sempre sulla figura del bambino chiamato a superare ostacoli e difficoltà per accompagnare i propri piccoli lettori a fare altrettanto.
Mireille d’Allancé è autrice e illustratrice di “Che Rabbia” un long seller della nostra casa editrice, e nei suoi titoli affronta le emozioni che racconta in modo tenero e scanzonato, in modo che i piccoli lettori possano apprendere e imparare a mettere in gioco le proprie.
Émile Jadoul, autore belga, si concentra sui piccolissimi (1-3 anni) focalizzando l’attenzione sui primi passi per affrontare la vita, e mi piace evidenziare il fatto che, in questa edizione del festival, siano previsti incontri nei nidi, perché conosciamo il valore della letteratura per l’infanzia per lo sviluppo cognitivo ed emotivo.
Agnès Mathieu-Daudé, invece, è una scrittrice per tutte le età che per Babalibri ha scritto le storie di una bambina vichinga alle prese con le difficoltà che la ricerca dell’autonomia porta con sé.
Avremo anche ospiti italiani che collaborano con la nostra realtà editoriale secondo un principio di inclusività che ha trovato l’apprezzamento anche dell’UICI, per quanto riguarda la collana In musica, e di altri soggetti interessati, ad esempio, alla comunicazione aumentativa alternativa dei libri tradotti in simboli che aiutano non solo i bambini con difficoltà specifiche ma anche i bambini stranieri alle prese con l’apprendimento di un’altra lingua”.
“Ringrazio Babalibri e tutti i partner del progetto coinvolti in questa quarta edizione del festival, che si caratterizza per un’attenzione particolare alla formazione degli adulti – ha spiegato Sara Mastrodomenico -. Per far sì, infatti, che i libri e le storie arrivino ai più piccoli, è importante il lavoro degli operatori nei confronti di insegnanti, bibliotecari, educatori e genitori, quella comunità educante cui spetta la responsabilità di formare i bambini. Anche grazie alla forte adesione di tante scuole, il festival sarà un momento di grande partecipazione che si avvarrà di ospiti e animatori capaci di rendere gli appuntamenti dei momenti di festa: la lettura è importante ed è importante veicolare l’idea che, attraverso i libri, possiamo imparare a leggere il mondo e, contestualmente, divertirci tutti insieme”.
“Per il terzo anno l’Alliance Française è al fianco degli organizzatori del festival, che rappresenta non solo un momento di scoperta per i bambini – ha affermato Serge D’Oria – ma anche di riflessione per noi adulti, perché l’immaginazione e la creatività sono elementi fondamentali per la crescita dei più piccoli. La nostra partecipazione si deve, certo, alla vicinanza con gli autori francesi ma si conferma grazie alla capacità degli organizzatori di coinvolgere diversi soggetti che si occupano di cultura e arte sul nostro territorio. Sono piccole azioni che però ci aiutano a contrastare l’impoverimento socio-culturale che segna questo tempo”.
“Sin dagli esordi della rassegna la Biblioteca dei Ragazzi[e] accompagna Babafesta, che negli anni abbiamo visto crescere insieme – ha concluso Clementina Tagliaferro -. Vorrei sottolineare tre aspetti fondamentali su tutti: la preparazione del festival con il coinvolgimento delle scuole e della rete dei servizi e delle associazioni di Barisocialbook, che hanno preparato i bambini della città al festival; la modalità scelta per l’organizzazione, che privilegia la dimensione della festa, con momenti di lettura ad alta voce, rispetto a quella classica frontale; e poi l’approccio trasversale al pubblico come strumento di contrasto alla povertà educativa e volano di sviluppo complessivo del territorio.
Vorrei ricordare, infine, che i libri e la lettura costruiscono ponti: credo che oggi più che mai sia importante farlo”.
L’edizione 2024 di Babafesta, che si svolgerà da domani, mercoledì 9, a sabato 12 ottobre, desidera consolidare le collaborazioni già avviate e crearne di nuove, dando la possibilità al pubblico del festival di crescere e rinnovare la propria partecipazione. È da leggersi in quest’ottica la scelta dello Spazio Murat come luogo nevralgico di tutte le attività della Babafesta e la conferma del sodalizio con l’Alliance Française, la Biblioteca dei ragazzi/e, la Biblioteca De Gemmis e il Teatro Pubblico Pugliese, cui si somma la partecipazione dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Prezioso, inoltre, è il coinvolgimento della città di Martina Franca, grazie alla partnership con la libreria indipendente Liberinfabula.
Due città e due province, pertanto, che ospiteranno alcuni tra i nomi internazionali più apprezzati del catalogo Babalibri: Chen Jiang Hong, Émile Jadoul, Mireille d’Allancé e Agnès Mathieu-Daudé. Autori e autrici che, attraverso letture e laboratori creativi, porteranno bambine e bambini tra i cieli d’Oriente, dove volano draghi rossi e maestosi, o ancora nel mitico Nord, per vivere delle mirabolanti avventure in compagnia di vichinghi alle prime armi.
Non mancheranno, poi, giochi d’arte che, tra pinguini e mostri vaporosi, indagheranno i temi della paura e della rabbia, come quello dei primi passi in autonomia.
Non meno importante la presenza di Maria Cannata, esperta di pedagogia musicale e curatrice della collana Babalibri IN MUSICA, e di Sante Bandirali, editore di Uovonero che insieme a Francesca Archinto di Babalibri ha fondato Officina Babùk, una casa editrice specializzata nella pubblicazione di albi illustrati in simboli. A loro è affidata una serie di workshop pensati per i piccoli lettori e lettrici, e una rassegna di incontri rivolti agli adulti che, a cura di Maria Angela Lacalamita, coinvolgerà anche gli ospiti internazionali presso l’Università di Bari. Momenti, questi, che arricchiti dagli interventi di Gabriella Falcicchio, Paola Lupone, Vittoria Bosna, Morena Lorenzini, Rosa Gallelli e Gabriella De Mita, desiderano esplorare la bellezza e la necessità della lettura inclusiva attraverso i libri in simboli e l’intreccio tra suono, immagini e parola scritta.
Tra gli ospiti italiani anche Alfonso Cuccurullo, che ci condurrà nel mondo sorprendente delle esibizioni teatrali di narrazione e delle letture ad alta voce. Nella cornice dello Spazio Murat, in particolare, lo troveremo, al fianco di Chen Jiang Hong e Molla, con Pennelli danzanti, uno spettacolo ipnotico e pirotecnico che, ispirato a Il fiore del drago, il nuovo libro dell’autore cinese, connette la pittura dal vivo, l’esecuzione musicale e quella orale.
Ricchi, poi, gli appuntamenti promossi dagli animatori del territorio: Gigilegge & il Sindaco di Madonnella, Marianna Di Muro, Gianna Grimaldi, Angela Maria Nitti accresceranno l’offerta, come Molla, con letture (anche bilingue), performance, esperimenti sonori e atelier creativi. Il festival sarà poi l’occasione per ricordare e celebrare Iela Mari, maestra che, al pari di Bruno Munari e Leo Lionni, ha definito il modo di pensare e progettare l’albo illustrato in Italia nell’ultimo secolo. A dieci anni dalla scomparsa, e a cinquanta dalla pubblicazione del suo primo libro, la mostra allestita nello Spazio Murat, a cura di SOUx, riunirà le illustrazioni più iconiche dell’opera dell’autrice. Immagini che ci restituiscono il respiro del pianeta attraverso i fruscii delle foglie, i ticchettii di passi sul terreno, il battito delle ali di una farfalla o il salto elegante di una rana. Ad affiancare la mostra, infine, un laboratorio ideato da Natalija Dimitrijević che, attraverso una lente immaginaria, darà modo alle piccole e ai piccoli partecipanti di esplorare il mondo che li circonda come se lo vedessero per la prima volta.
Views: 6