Uiltec: una proposta per “far uscire dall’attuale marginalità” l’hub energetico e quello idrico della Basilicata

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Uiltec: una proposta per “far uscire dall’attuale marginalità” l’hub energetico e quello idrico della Basilicata

Una proposta per “far uscire dall’attuale marginalità” l’hub energetico e quello idrico della Basilicata è stata presentata oggi dal Consiglio Regionale Uiltec Basilicata (lavoratori energia, petrolio, gas, acqua, gomma, plastica, vetro, tessile e chimica)  che si è riunito a Potenza alla presenza della segreteria generale Uiltec Daniela Piras. Nella relazione del segretario regionale Uiltec Giuseppe Martino e nell’intervento del segretario regionale Uil Vincenzo Tortorelli, tra i temi in discussione le problematiche dei lavoratori dei comparti acqua e petrolio, chimica e tessile, vertenze Vibac e Favorit, dello sviluppo eco-sostenibile. Per il segretario regionale Uil Vincenzo Tortorelli: “Parlare di energia o di acqua con una visione sindacale non solo è attuale ma è anche assolutamente necessario. Viviamo in una fase di transizione dove la questione energetica, o almeno a parole, è al centro dell’agenda economica e sociale. La Uil intende farlo con una proposta concreta che ha presentato Daniela Piras la segretaria generale Uiltec , una categoria che è uno dei pilastri del nostro sindacato che ha capacità di rappresentare il lavoro e contribuire a costruire una transizione giusta, che non lasci indietro nessuno. In sostanza non ci limitiamo a compiacerci, come accade a livello istituzionale e politico, che la Basilicata è già hub energetico e di risorse idriche. Indichiamo come far diventare risorse energetiche ed acqua fattori determinanti di sviluppo e occupazione.   Il nuovo corso della relazione tra attività estrattiva e Basilicata non può che essere ancorato a quattro pilastri tematici fortemente interconnessi: ambiente, sicurezza, lavoro, investimenti. Negli anni, il piano di questa relazione si è via via inclinato rispetto agli effetti dell’attività estrattiva su ciascuno di questi temi, ed è necessariamente da questi aspetti che occorre tornare a discutere per giungere a una nuova fase e a un nuovo patto che, uscendo dalla dimensione locale, guardi alla dimensione regionale dello sviluppo da un lato e degli impatti dall’altro”. Tortorelli nel rilanciare l’azione per superare l’attuale gestione delle royalties considerata “improduttiva e con scarse ricadute sui territori” ha spiegato l’idea lanciata da tempo – e non più rinviabile specie dopo le tensioni internazionali –  di promuovere gli ‘Stati Generali dell’Energia’ perché non si navighi più a vista e si “costringa” le società petrolifere ed energetiche a mettere sul tavolo i progetti del No oil e del dopo fossile”. Il segretario Uil ha anche rilevato che sulla “governance” del sistema idrico “va messo ordine e vanno introdotte riforme di metodo e di merito”. Sempre sull’acqua il segretario regionale Uiltec Giuseppe Martino ha chiesto “un cambio radicale in AL perché si faccia tesoro dell’esperienza della recente emergenza idrica e si metta a terra un piano investimenti per le infrastrutture che perdono oltre il 60%”. Martino ha proposto un’iniziativa di mobilitazione che coinvolga i grandi player di energia, gas, petrolio e enti di gestione delle risorse idriche e incalzi la Regione a darsi un “disegno di impiego delle grandi risorse naturali che – dice – danno poco e povero lavoro”. La Basilicata – afferma ancora il segretario lucano UILTEC – è terra di idrocarburi e di energie rinnovabili, di un unicum di risorse ambientali, che possiamo definire i nostri beni comuni, ed ha tutte le condizioni per diventare un ‘laboratorio’ per i programmi di investimenti della transizione energetica”. Quanto al recente rinnovo del contratto nazionale Gas-Acqua per il triennio 2025-2027 rappresenta per la Uil e la Uiltec un risultato importante: rafforza il potere d’acquisto e introduce tutele innovative per quasi 50mila lavoratrici e lavoratori del settore. Infine un riferimento ai 45.000 i lavoratori della componentistica non metalmeccanica della filiera legata all’ automotive, Quelli dei settori gomma plastica, vetro tessile e chimica; 7 invece i miliardi di euro che rischiano di mancare all’economia italiana nei prossimi cinque anni, una cifra corrispondente a un calo di produzione del 10% di una filiera del valore di 55 miliardi che occupa complessivamente 170.000 persone. «Una filiera che qualcuno fa fatica a riconoscere – ha dichiarato  Daniela Piras, segretaria generale di Uiltec -, una filiera che qualcuno definisce “indotto”, dimenticando che si identifica tra le principali fonti di occupazione del settore manifatturiero italiano». «Fatichiamo a comprendere quali siano gli indirizzi di politica industriale di questo paese – ha poi proseguito la dirigente sindacale -, quali siano le scelte e quali gli investimenti strategici, anche in campo energetico. Ma sia chiaro: l’incapacità della politica nel definire le linee di strategia industriale non può essere un alibi per aziende e multinazionali come Stellantis, che non aspettano altro per cogliere ogni occasione utile e delocalizzare la produzione in paesi dove la manodopera costa meno e non esistono diritti sindacali».–

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