Uil: “Essere comunità” è la nuova missione della UIL Basilicata.

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Un “Tavolo Permanente delle Povertà e delle Disuguaglianze Sociali”

Uil: “Essere comunità” è la nuova missione della UIL Basilicata. Un “Tavolo Permanente delle Povertà e delle Disuguaglianze Sociali”

L’istituzione di un “Tavolo Permanente delle Povertà e delle Disuguaglianze Sociali” a livello regionale – uno spazio istituzionale in cui istituzioni, parti sociali, imprese, Terzo Settore e mondo della ricerca possano confrontarsi e definire strategie e investimenti – è la proposta della Uil di Basilicata che fa seguito alla significativa iniziativa promossa dalla Caritas Diocesana di Potenza, Muro Lucano e Marsico Nuovo dal titolo “Ri-pensare le comunità – Un’opera di rivelazione”, tenutasi ieri presso il Centro Pastorale Caritas di Tito.

 Il segretario regionale Uil Vicenzo Tortorelli  – che ha partecipato all’incontro -rivolge un forte plauso a S.E. Mons. Davide Carbonaro, al direttore Caritas nazionale don Marco Pagniello, alla direttrice diocesana Marina Buoncristiano per “aver offerto uno spazio di riflessione autentica e profonda sul senso della prossimità, dell’ascolto attivo e della responsabilità collettiva verso chi vive condizioni di fragilità e marginalità. Il messaggio di Mons. Carbonaro – aggiunge – è stato di grande spessore civile e pastorale: ci richiama alla necessità di riabitare le comunità, i luoghi, con uno spirito nuovo, più umano, inclusivo, capace di superare le logiche individualiste e le disuguaglianze. È un richiamo che il mondo del lavoro, e il sindacato in particolare, non può e non deve ignorare. “Essere comunità” non è uno slogan, ma una scelta di campo, una nuova missione che la UIL Basilicata – sottolinea Tortorelli – ha deciso di assumersi con responsabilità, visione e umanità. Se vogliamo ricostruire le nuove comunità, non possiamo non affrontare il nodo delle povertà e della ricchezza, quest’ultima sempre più concentrata nelle mani di pochi. Poi va messo in luce un dato che conosciamo bene nei nostri territori: negli ultimi trent’anni i salari reali in Italia sono rimasti fermi, mentre la produttività è cresciuta. È il risultato di scelte politiche miopi, di una progressiva deregolamentazione del lavoro, dell’indebolimento della contrattazione collettiva e della precarizzazione diffusa. È proprio nel precariato che oggi si annidano il disagio sociale e le nuove povertà. Una realtà fatta di lavori saltuari, instabili, spesso invisibili, che abbiamo definito “lavoratori fantasma”. Contro questa deriva, la UIL ha lanciato una campagna nazionale per ridare visibilità, voce e diritti a chi oggi vive ai margini della tutela e della rappresentanza. Una battaglia di civiltà che interpella tutti: istituzioni, imprese, sindacati, cittadini. È in questo contesto che la UIL Basilicata riafferma con forza la propria identità: siamo un sindacato delle persone e un sindacato di comunità. Non ci limitiamo alla difesa nei luoghi di lavoro: vogliamo essere presenti nei territori, accanto alle persone, dove crescono le nuove fragilità, dove le disuguaglianze diventano solitudini, dove la dignità rischia di essere calpestata. E in questo percorso, riconosciamo e valorizziamo con convinzione il ruolo fondamentale della Caritas Diocesana. La Caritas è una sentinella del disagio sociale. Non si limita a documentare la povertà: la accompagna, la denuncia, la affronta, con spirito di prossimità e giustizia. Tuttavia, non possiamo affidarci solo alla buona volontà di chi opera da anni sul campo. Serve una risposta pubblica, strutturata e concertativa. Di qui la proposta dell’istituzione di un “Tavolo Permanente delle Povertà e delle Disuguaglianze Sociali” . Un luogo stabile, non simbolico, dove – continua Tortorelli – aggiornare e rilanciare l’Accordo sulla politica dei redditi, mai realmente attuato né a livello nazionale né territoriale. Perché oggi è evidente: l’Italia non è più uguale. Ogni territorio ha le sue specificità e richiede strumenti di governo adeguati. Solo dentro una cornice nazionale di coesione e responsabilità possiamo costruire un modello di sviluppo che sia prima di tutto sociale, che rimetta in moto l’ascensore della mobilità e restituisca dignità a chi è rimasto indietro. Abbiamo bisogno di una nuova stagione concertativa, fondata sulla partecipazione, sulla concretezza e sulla visione del bene comune. La lotta alle disuguaglianze non è un fatto ideologico: è una necessità democratica. È il fondamento di qualsiasi crescita equa e duratura. Su questa strada, la UIL c’è, e continuerà ad esserci: con proposte concrete, con azioni sui territori, con alleanze sociali, con la forza di una visione condivisa che mette al centro le persone.–

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