Spi Cgil_Vertenza Basilicata_ Mettere fine a narrazione che mistifica realtà

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Summa (Spi Cgil Basilicata): “Automotive e lotta alla precarietà due dei grandi temi da affrontare nella vertenza Basilicata. Bisogna mettere fine a una narrazione che mistifica la realtà”

“Siamo di fronte a un Governo che sta portando il Paese allo sfascio e che cerca di delegittimare l’azione del sindacato. Noi dobbiamo dare voce a che non ce l’ha, mettendo in evidenza tutte le contraddizioni di una narrazione che mistifica la realtà, anche in Basilicata”. Lo ha detto il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa, intervenendo oggi all’assemblea generale dei pensionati e delle pensionate della Cgil lucana.

Sotto la lente di Summa, prima di tutto i dati sull’occupazione. “Continuano a narrare che negli ultimi due anni è aumentata l’occupazione di 840.000 unità. Sono numeri dell’Istat, nessuno li mette in discussione. Ma dalla lettura di questi numeri – sottolinea Summa – si comprende che il 94% dell’aumento dell’occupazione è ascrivibile agli ultracinquantenni. E perché? È la netta conseguenza dell’innalzamento dell’età pensionabile e della riforma Fornero, che non è stata affatto modificata, ma addirittura inasprita. A ciò si aggiungono i dati economici che riguardano il calo della produzione industriale, uno dei dati più drammatici nel nostro Paese e nella stessa Basilicata, che producono una stagnazione economica in un Paese che ha un debito pubblico di 3 miliardi. Il tutto in una manovra di bilancio che non mette nessuna azione per poter rilanciare lo sviluppo del Paese in una delle transizioni più difficili per l’Europa e l’Italia. È evidente che l’Italia è uno dei paesi che ha l’economia più debole in Europa, se non fosse altro che per il suo debito pubblico, che questo Governo continua a far finta di non vedere, oltre a non prendere le risorse dove ci sono, ovvero nell’evasione fiscale. È incomprensibile il taglio di 4,6 miliardi al fondo dell’automotive quando il settore 

vive una delle crisi più profonde.  L’auto è il perno principale del sistema industriale italiano ma anche il perno principale dell’economia in Basilicata, una delle grandi questioni di quella che come Cgil abbiamo definito vertenza Basilicata”.

Per Summa “l’industria e il settore dell’auto sono uno dei temi da mettere al centro dell’ iniziativa politica insieme alla precarietà. Lavoro precario – sostiene – significa meno entrate fiscali e previdenziali e messa in discussione del nostro sistema previdenziale. Sono queste le macro questioni che toccano il nostro Paese e su questo credo che la nostra azione sindacale debba essere ben mirata, da affiancare alla campagna referendaria contro l’autonomia differenziata e sul lavoro. La Corte Costituzionale di fatto ha smantellato il ddl Calderoli intervenendo sui punti importanti, dicendo che non si può delegare su ambiente, energia commercio estero e scuola. Adesso – conclude – la sfida è portare 25 milioni di persone a votare per entrambi i referendum, facendo comprendere che il referendum sul lavoro della Cgil richiama la qualità del lavoro e il superamento delle diverse forme di precarietà”.

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