Rapporto Caritas, Cavallo (Cisl): «Rafforzare la contrattazione per alzare i salari e contrastare il lavoro povero»

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Potenza, 17 giugno 2025 – «Il grido d’allarme lanciato dalla Caritas è l’ennesima conferma di una realtà che ormai non può più essere ignorata: oggi anche chi lavora rischia di restare intrappolato nella povertà. È un segnale inequivocabile di quanto la questione salariale sia diventata una vera e propria emergenza sociale». Questo il commento del segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo ai dati diffusi dalla Caritas. «Essere occupati oggi – aggiunge il sindacalista — purtroppo non rende esenti dal rischio di scivolare nella povertà perché i salari sono fermi da troppo tempo, compressi da anni di stagnazione contrattuale e da un sistema economico che ha smesso di redistribuire ricchezza in modo equo».

«Come Cisl ribadiamo che la via maestra per ridare dignità al lavoro è sbloccare i rinnovi dei contratti e rilanciare la contrattazione collettiva, soprattutto a livello decentrato. È inaccettabile – lamenta Cavallo – che mentre i prezzi continuano a salire e le ricorrenti crisi geopolitiche rischiano dí destabilizzare ulteriormente l’economia mondiale, migliaia di lavoratori siano ancora in attesa di un contratto. Occorre agire subito per riconoscere aumenti salariali adeguati, valorizzare le competenze e sostenere il potere d’acquisto delle famiglie adoperando in modo opportuno la leva fiscale».

«Di fronte al dilagare del disagio sociale, non servono misure-tampone, né scorciatoie legislative che ingabbiano la dialettica sociale, ma una strategia strutturale che metta al centro il ruolo della contrattazione per un lavoro stabile, sicuro e giustamente retribuito. La politica e le imprese devono assumersi la responsabilità di costruire insieme al sindacato un nuovo patto sociale per i salari e per la coesione sociale. Non possiamo permettere che il lavoro perda il suo valore: senza giustizia retributiva, non c’è futuro per il Mezzogiorno, né per il Paese».

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