l passaggio del consigliere Lisurici in maggioranza determinerà soltanto un prolungamento dell’agonia amministrativa del Governo Bennardi (bis quasi ter).

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Con riferimento al passaggio del consiliere Lisurici in maggioranza, Donato Di Lorenzo, Commissario di Forza Italia della Città di Matera, interviene con una nota.

E’ vero. Non esiste alcuna norma che impedisca ad un eletto di cambiare schieramento e collocazione politica

Tuttavia – sostiene Di Lorenzo – esistono (importanti) ragioni di ordine etico che dovrebbero impedire a soggetti politici,apertamente e da sempre schierati all’opposizione, di saldarsi (peraltro solo a metà mandato, forse perché scopertisi,inaspettatamente, “quasi” determinanti) alla maggioranza di governo.

Un elettore (di centro destra) che sceglie di suffragare un candidato (di centrodestra) in ragione della condivisione delle proprie idee e delle linee programmatiche, si attendeche il proprio voto (di centro destra) non vada ad appoggiare coloro che, deliberatamente, ha deciso di non sostenere in considerazione della divergenza di visione politica.

L’ingresso del consigliere Lisurici all’interno della maggioranza (certamente non di centro destra), con un Sindaco (si badi bene, espressione del M5S, movimento da alcuni denominato “anti casta” e che avrebbe dovuto contribuire a superare le logiche della c.d. prima Repubblica) inaspettatamente (per non dire disperatamente) pronto ad accoglierlo sull’uscio delle stanze del Palazzo, manifesta, ove ve ne fosse bisogno, tutta la imbarazzante debolezza di un’Amministrazione che si è prestata a soluzioni proprie della prima Repubblica, pur di rimanere saldamente al potere.

Ricordiamo tutti gli interventi censori e moralizzatori del Primo Cittadino in campagna elettorale sui tanto biasimati giochi di palazzo, onde restituire – a suo dire – credibilità alla politica ed alle Istituzioni comunali.

E’ ancora fresco, inoltre, il ricordo del Presidente del Consiglio comunale, Antonio Materdomini, allorquando, dai palchi elettorali, stigmatizzava i c.d. cambi di casacca, che, oggi, invece si rivelano a dir poco provvidenziali (ma a quale prezzo?).

Ed invece – continua Di Lorenzo – una volta registrata l’inconsistenza e l’impalpabilità della propria attività amministrativa e di quella della sua Giunta, certificata, altresì, dal venir meno del sostegno di ben quattro consiglieri che hanno, convintamente, deciso di lasciare già da tempo la coalizione di governo, il Primo Cittadino si è prodigato per allargare la sua variegata maggioranza, nel tentativo di non essere disarcionato dalla sua poltrona.

Ricerca disperata, forse in ragione dell’impossibilità, ora, di partecipare alle convocazioni dell’assise comunale da remoto, circostanza, quest’ultima, che rende più complicato – rispetto al recente passato – prendere parte ai lavori consiliarise non in presenza, con il rischio di non avere più i numeri in Consiglio in caso di un’eventuale assenza di uno, ora dueesponenti della maggioranza.

La revisione delle proprie ideologie e delle proprie opinioni è atto legittimo, ma, qualora si finisca per snaturare il mandato ricevuto dagli elettori, dovrebbe costituire un atto dovuto (almeno da un punto di vista etico) quello di ritornare dignitosamente alla vita privata e lavorativa (almeno per chi un lavoro ce l’abbia) svolta prima di aver ricevuto il mandato.

La politica costituisce uno strumento per conseguire il bene comune, è dedizione alla collettività e postula, necessariamente, l’anteposizione dell’interesse della comunità a quello personale.

Il generico quanto inaspettato “patto per Matera” (ci voleva l’accordo siglato con il consiliere Lisurici per indurre, dopo due anni, l’Amministrazione ad occuparsi di turismo, sported edilizia sociale? Non erano, forse, questi obiettivi programmatici già ricompresi nel programma elettorale della maggioranza?) determinerà nient’altro che un prolungamento di un’agonia amministrativa che mortifica il potenziale di Matera, che, sotto la guida del Sindaco Bennardi e della sua Giunta, continua ad arrancare, rallentata (per non dire schiacciata) dall’incapacità politica dell’Organo di governo cittadino.

Ci si chiede – conclude Di Lorenzo – adesso quali saranno i nuovi assetti politici che si andranno a determinare a seguito di quest’ultima decisione del Sindaco: la coperta, ormai, ègià troppo corta e non basta più a nascondere tutti i malumori presenti all’interno della maggioranza.

Non sarà certo un voto in più in Consiglio a dare stabilità a questo Governo cittadino che, presto, dovrà arrendersi all’evidenza dei fatti. 

Arriverà un momento in cui il Sindaco non potrà più trincerarsi nel “non intendo rispondere”.

Ma soprattutto, ci chiediamo: che fine ha fatto la coerenza politica del M5S, secondo cui “l’etica pubblica” costituirebbe un “valore non negoziabile”?

Matera merita di più.

Matera, lì 16.2.2023

Il Commissario di Forza Italia della Città di Matera

Donato M. Di Lorenzo

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