ASPAT Basilicata: introdurre un metodo decisionista per recuperare il tempo perduto e trasformare impegni ed annunci della Regione in atti concreti.

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La nuova riunione di ieri con il presidente della Regione, Vito Bardi, il vicepresidente e assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli, il Direttore Generale della direzione generale per la Salute e Politiche della Persona, Francesco Bortolan,  il direttore generale di Agenas Domenico Mantoan e i rappresentanti delle associazioni di categoria della specialistica ambulatoriale accreditata, è stata ancora una volta interlocutoria. Questo non contribuisce a rasserenare il clima di forte apprensione dovuto alla mancanza di una soluzione concreta per il pagamento delle prestazione del 2022 e dell’assenza di un progetto di programmazione per il 2023. Non vorremmo che il segnale di responsabilità dimostrato anche dalle strutture associate ad ASPAT Basilicata con la riapertura dopo la chiusura dei prim giorni del mese per affermare la necessità di affrontare i reali problemi di insostenibilità economica del privato accreditato venga scambiato per “altro”. Diventa pertanto indispensabile chiudere la vertenza che si trascina da troppi mesi nell’interesse degli utenti, dei titolari e del personale delle strutture.  Nell’incontro si è tornati a parlare di tavoli tecnici di approfondimento per branca.  L’Aspat Basilicata ribadisce la disponibilità a contribuire  alla definizione della Programmazione con una proiezione almeno triennale e quindi la volontà ad offrire un contributo di gestione a tutta la problematica della Specialistica ambulatoriale e specificatamente la Branca della Medicina Fisica e Riabilitazione, erogata da Presidi di Recupero e Rieducazione Funzionale (centri di Fisioterapia ex art.25) e le sue possibili interrelazioni con i Centri Ambulatoriali di riabilitazione (ex art 26). Ci piace sottolineare che lo stesso direttore Agenas ha condivisivo la necessità di superare, come hanno fatto da tempo altre Regioni, il sistema arretrato lucano di catalogazione delle strutture in ex art. 25 ed ex art.26. Bisogna però introdurre un metodo decisionista per recuperare il tempo perduto e trasformare impegni ed annunci della Regione in atti concreti. Per noi i punti di ripartenza del confronto sono: determinazione esatta del Fabbisogno regionale di tutte le prestazioni riabilitative; individuazione di Linee Guida specifiche e protocolli; recepimento completo del Piano d’Indirizzo per la Riabilitazione ministeriale 2011; individuazione  di prestazioni riabilitative (diagnostiche e terapeutiche) previste nei Nuovi Lea e presenti da anni in altre regioni; Aggiornamento delle tariffe come in altre regioni.

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