
PISTICCI. Di questi giorni, 71 anni fa, la visita di Francesco Saverio Nitti a Pisticci. Era la tarda mattinata del 14 giugno del 1946, in pieno clima post referendum che aveva appena proclamato la Repubblica, quando una colonna di auto proveniente dalla Valle del Basento, con in testa quella in cui aveva preso posto l’insigne statista lucano, si diresse nel rione Terravecchia del centro storico, dove in un grande palazzo d’epoca viveva la famiglia Salomone – dello statista da anni sempre amica della famiglia Salomone discendente dalla nobile casata dei Franchi che aveva dato i natali ai capitani Nicola e Luigi, quest’ultimo divenuto famoso per via di quella “carta bianca” di cui fu investito nella lotta al brigantaggio della zona. Don Francesco Saverio, come rispettosamente veniva chiamato, per primo volle rendere omaggio alla signora Enrichetta, moglie del ragioniere Alberto, che proprio qualche giorno prima aveva dato alla luce l’ultimogenito di una numerosa famiglia, a cui era stato dato il nome di Francesco Saverio, proprio come quello, ed in onore, dell’illustre amico ospite. Il “ presidente” si fermò a casa Salomone circa un’ora per poi trasferirsi a piazza Umberto I dove era stato allestito un palco per parlare alla cittadinanza e dare il suo contributo di libero cittadino democratico dopo gli ultimi importanti avvenimenti politici. La giornata dello statista melfitano, proseguì nella tenuta della famiglia di cui era ospite, in località San Gaetano, a qualche chilometro dall’abitato, dove fu consumato un pranzo nel suggestivo e antico palazzo Franchi dallo stesso molto ammirato. Nel tardo pomeriggio – non senza aver prima scorazzato nella campagna pisticcese, alla guida di un calesse, come a lui solitamente piaceva fare – il commiato e gli abbracci ai sei fratelli Salomone, Alberto, Luigi, Riccardo, Francesco, Enrico ed Ettore, figli dell’illustre avvocato Nicola, amico di vecchia data dello statista, con i quali anche in seguito tenne un intenso rapporto epistolare. Sono trascorsi oltre settantanni e su quella “storica giornata” per la comunità pisticcese, abbiamo sentito il professor Raffaele Salomone, il quintogenito della famiglia, che, sebbene all’epoca giovanissimo, dell’avvenimento ancora oggi, conserva un nitido emozionante ricordo: “ Non solo in casa mia si visse un avvenimento eccezionale, quel 14 giugno 46 – ci dice – ma anche in paese con il corso Margherita e piazza Umberto I° ornati a festa e straordinariamente animati per quella che doveva essere la prima visita di un Capo di Governo. Quello di Francesco Saverio Nitti, fu un lungo e applaudito discorso alla cittadinanza toccando i vari temi, attualissimi per quel momento politico e in particolare del referendum appena consumato. Tra gli altri ricordi – continua il professor Raffaele – la visita di cortesia a mia madre che da qualche ora ci aveva regalato l’ultimo fratellino e poi un breve brindisi in memoria del nonno avvocato Nicola, suo compagno di tante battaglie politiche, prima del trasferimento a S.Gaetano nella villa di famiglia per il pranzo in suo onore”. “Meridionalista convinto – ricorda il professor Salomone – Nitti documentò per primo il divario tra le due Italie con il suo famoso saggio “Nord e Sud” indicando anche la strada per la soluzione dei problemi meridionali. E’ giusto quindi che questo insigne personaggio, uomo di dottrina, di studio e di enormi competenze economiche, una delle più belle coscienze di uomo politico e di cittadino che l’Italia abbia prodotto, non venga mai dimenticato”.
MICHELE SELVAGGI