
È necessario e urgente un piano straordinario per affrontare le gravi criticità del sistema sanitario lucano.
Servono interventi immediati per rilanciare la medicina territoriale, potenziare gli organici sanitari, rafforzare il patto con la sanità convenzionata e ridurre drasticamente le liste d’attesa, che stanno compromettendo l’accesso alle cure per migliaia di cittadini.
La sanità è un diritto costituzionale e i lucani non possono più essere considerati cittadini di serie B.
Non è accettabile che debbano rinunciare alle cure o spostarsi fuori regione per ricevere prestazioni essenziali.
Il rapporto 2023 della Fondazione GIMBE è un vero e proprio campanello d’allarme: la Basilicata ha perso 19 punti rispetto all’anno precedente nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), registrando la performance peggiore d’Italia.
Un arretramento che ci colloca al penultimo posto su scala nazionale, peggio fanno solo in Sardegna. Sicilia e Calabria, solitamente fanalino di coda, hanno fatto meglio di noi.
In particolare, l’ambito dell’assistenza territoriale è quello più sofferente: gravi carenze nei servizi di prossimità, nella presa in carico degli anziani e dei pazienti cronici, ritardi nell’attivazione delle Case e degli Ospedali di Comunità, personale sottorganico e una grave carenza di infermieri.
A peggiorare la situazione, c’è anche la mancanza di accordi strutturati con i medici di medicina generale e una gestione conflittuale dei rapporti con le strutture private convenzionate, alle quali non vengono riconosciute risorse adeguate per garantire i servizi ai cittadini.
Il quadro delineato da GIMBE non è frutto del caso, ma il risultato di anni di scarsa programmazione e scelte miopi da parte delle Giunte regionali guidate dal presidente Bardi.
Mentre i lucani vivono ogni giorno sulla propria pelle le conseguenze di un sistema sanitario al collasso, la narrazione proposta da chi governa è lontana anni luce dalla realtà.
Non c’è più tempo da perdere.
Chi ha responsabilità di governo deve mettere la salute dei cittadini al centro dell’agenda politica e invertire con decisione una rotta che sta portando la sanità lucana verso un punto di non ritorno.
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