
“Il Paese soprattutto in questa drammatica fase di conflitto in Iran e Medio Oriente corre seri rischi di approvvigionamento di petrolio e gas. Per renderci sempre meno dipendenti dall’estero e sempre più autosufficienti è bene che nel percorso di transizione energetica si scelga di estrarre più gas per soddisfare il fabbisogno esistente e calmierare i costi energetici. Il ‘green deal’ è una meta irrinunciabile, ma bisogna tener conto delle peculiarità del Paese attraverso la neutralità tecnologica, decisiva per individuare tempi e modalità per il raggiungimento degli obiettivi e delle risorse utili allo scopo”. Lo ha detto Daniela Piras, Segretaria generale della Uiltec nazionale intervenendo a Potenza al Consiglio Regionale dell’organizzazione di categoria della Uil. “La Uiltec –ha aggiunto – ha una visione chiara innanzitutto per non rincorrere l’emergenza ma affrontando questo che è un tema centrale per il presente e il futuro del pianeta con la programmazione, la diversificazione delle risorse energetiche, le infrastrutture necessarie al trasporto che significa rafforzare l’occupazione diretta ed indotta . Non ci stancheremo di ripetere che la transizione va accompagnata con investimenti pubblici mirati, formazione continua, con una contrattazione che metta al centro la persona e la qualità del lavoro. Noi non possiamo accettare che le trasformazioni in atto si traducano in disuguaglianze e in precarietà. E’ questa un’idea che – ha detto ancora Piras – ha una sua valenza strategica perché lanciata dalla Basilicata hub energetico – oltre un miliardo di metri cubi di gas naturale (il 36% del totale italiano, la più alta tra tutte le regioni), 3,5 milioni di tonnellate di olio greggio – che ha un forte potenziale specie per le rinnovabili e per nuova occupazione. La strada scelta dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, di tenere in stand-by le nostre centrali a carbone – ha concluso – è un buon inizio che necessita di una visione di programmazione complessiva del lungo cammino che ci attende tutti. Esiste il bisogno di risposte certe e coraggiose, a partire da realtà come il Sud , per ritrovare la strada della crescita in questa fase di profondo cambiamento, caratterizzata da alti costi energetici, dalla difficoltà sul mercato delle materie prime e, per ultimo, dalla competizione sui dazi”
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