
“Poco più del 42% di nuove entrate nel lavoro in Basilicata per il nuovo trimestre (settembre-novembre), in totale 11.950, sono di “difficile reperimento” come evidenzia il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ma nel comparto artigiano il divario tra domanda ed offerta di lavoro è più alto e sfiora il 50%”. Così Rosa Gentile, presidente Confartigianato Matera e dirigente nazionale confederale per la quale “dietro a queste percentuali non ci sono solo numeri, ci sono imprese che rallentano la produzione, distretti che perdono competitività e opportunità di crescita che rischiano di sfumare. Nonostante la volontà degli imprenditori di investire. Le cause di questo divario tra domanda e offerta di lavoro sono molteplici: la denatalità e l’invecchiamento della popolazione riducono la disponibilità di forza lavoro, il sistema scolastico fatica a garantire le competenze tecniche realmente richieste dalle aziende e i giovani cercano con sempre maggiore insistenza occupazioni più flessibili. Tra gli altri fattori – aggiunge Gentile – viene considerato il profilo del candidato conseguente al percorso scolastico e formativo svolto e il set di competenze acquisite nel percorso professionale. Il report Unioncamere rileva, inoltre, il livello e le prospettive di evoluzione della retribuzione e della carriera in azienda, la tipologia contrattuale offerta, oltre all’accesso a strumenti di welfare aziendale. Sono determinanti gli investimenti nella contrattazione collettiva di qualità, come nell’artigianato, con l’obiettivo di fidelizzare i lavoratori alle imprese anche con le importanti tutele di welfare fornite dagli enti bilaterali dell’artigianato. Dobbiamo sempre tenere nella giusta attenzione che cambiano le aspettative dei giovani rispetto al lavoro, con un crescente orientamento ad un lavoro autonomo che dia maggiore indipendenza e tempo libero. Sull’offerta di lavoro influiscono quantità e qualità dei flussi migratori in ingresso e uscita, di cui la fuga di giovani cervelli è una delle caratterizzazioni. È evidente che queste tendenze, se non affrontate, rischiano di consolidarsi nel tempo. Per questo – dice ancora la dirigente di Confartigianato – diventa indispensabile investire in percorsi formativi altamente specializzanti, capaci di fornire ai ragazzi competenze immediatamente spendibili sul mercato e in linea con i bisogni del tessuto produttivo.È fondamentale che i ragazzi e le famiglie comprendano il valore e le prospettive di alcuni mestieri, troppo spesso percepiti come poco attrattivi, quando in realtà rappresentano una risorsa strategica per l’economia nazionale e regionale”.
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