Nel paese del lago c’è “Ceralia, la Festa del Grano di Carlantino”

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Le ragazze del paese come sacerdotesse di Cerere, i costumi realizzati con le lenzuola delle nonne

Archeo-trekking sul sito di San Chirico, poi cena collettiva nel cuore del borgo tra musica e danze

CARLANTINO (Fg) – Ètutto pronto a Carlantino per “Ceralia, la Festa del Grano di Carlantino”, un viaggio esperienziale tra culti e colture, semi, chicchi e spighe di grano. Domenica 20 lugliodalle ore 18, l’intera serata sarà dedicata all’archeo-trekking in un luogo magico, il sito archeologico di San Chirico, sull’altura da cui la vista domina il paese e il meraviglioso panorama che si specchia nel lago della diga di Occhito. Alle ore 18 è fissato il momento in cui ci si ritroverà nel piazzale antistante il Municipio. Da lì ci si muoverà alla volta del sito di San Chirico. Alle ore 20.30, rientro in paese e cena nel cuore del borgo accompagnata dalle musiche di Franz Sassone e dalle danze a cura dell’associazione Ethnos. Le ragazze di Carlantino indosseranno costumi ispirati ai miti latini su Cerere (in latino Ceres), dea romana della terra coltivata, dell’agricoltura e dei raccolti. È una figura fondamentale nel pantheon romano, associata alla fertilità della terra, alla crescita delle piante e alla prosperità agricola. I costumi, ricavati dalle vecchie lenzuola delle nonne di Carlantino, sono stati realizzati dalla docente e dai corsisti dell’ente di formazione “In-formazione” (www.in.formazione.it). Per info e prenotazioni, è possibile contattare i numeri telefonici 333.3836756 e 346.2359193 (solo whatsapp).

Nel mondo antico, i popoli che abitavano le sponde del Fertor (il Fortore) celebravano Cerealia come momento in cui le comunità si riunivano in onore di Cerere, ringraziandola per i frutti della terra e chiedendo la sua protezione per i futuri e generosi raccolti. La festa era anche un’occasione per celebrare la fertilità di Madre Terra e la Magia dei cicli della natura. “Cerealia” vuol promuovere oggi a Carlantino la conoscenza delle colture autoctone e degli antichi usi e costumi legati all’agricoltura ma al tempo stesso mira a creare un dialogo tra passato e presente volto alla valorizzazione e riscoperta di una coltura autoctona, che porta il nome della terra che la accoglie nel suo grembo, “il grano Carlantino”, per promuovere un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente. La serata sarà allietata da una cena conviviale a cura della Proloco di Carlantino, a base dei prodotti della tradizione e dalla musica potente di un’artista della nostra Terra, Franz Cosmonauta Sassone che nel cuore del borgo degli scalpellini interpreterà con il fascino delle sue armonie lo spirito della festa. Balleranno sulle note della musica di Franz con grazia e allegria le meravigliose danzatrici del gruppo Ethnos di Lucera.

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