Lunedì 14 aprile, Mirna Mastronardi a Bari alla seduta commissione di studio

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di MICHELE SELVAGGI

Mirna Mastronardi, dopo l’incontro nei giorni scorsi a Roma  dove, invitata, aveva incontrato la premier Giorgia Meloni, il prossimo lunedì 14 aprile, parteciperà a  Bari ad una seduta della Commissione regionale pugliese di studio e di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata che, tra i temi all’o.d.g. comprende quello del delicato momento dell’adolescenza che può diventare pericoloso per tanti giovani, soprattutto per i pericoli connessi ad un uso scorretto dei social che possono trasformarsi in tragedia, come appunto ci spiega la dolorosa storia della  giovanissima e bella  Dea  Mastronardi – Fiore, di Marconia, figlia di Mirna, scomparsa tragicamente lo scorso mese di ottobre.  Come è noto, qualche giorno fa, La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aveva invitato e incontrato a Roma la signora Mirna che in occasione della giornata della donna,  aveva scritto  alla Premier  raccontando  la tragica storia della sua figlia Dea ed anche i dubbi  che sui messaggi  ricevuti  sul cellulare dalla stessa,  ci potesse  essere il motivo  della sua angoscia che poi l’avesse potuta spingere a quell’insano gesto.  Un incontro  definito “ toccante ed emozionante” durato oltre mezz’ora. In quella occasione la premier  aveva proposto a Mirna  di entrare a far parte di un gruppo di studio  che, tra l’altro,  si interesserà  delle delicate  problematiche giovanili ed a cui la stessa Mastronardi aveva subito dato  la sua  disponibilità a collaborare ed a cui lunedì parteciperà. “Io credo – aveva commentato Mirna dopo l’incontro di Roma –  che solo una  donna con un cuore grandissimo  potesse  riuscire ad abbracciarmi  come ha fatto lei . Grazie Presidente Giorgia  Meloni . Proviamo ad affrontare  questa battaglia  insieme . Nel nome e nel ricordo  di Dea”.  Mirna Mastronardi, mamma  lacerata nell’animo e nel cuore, a cui, per l’occasione,  si era  stretta  intorno tutta la comunità pisticcese, non si arrende   e gira per le scuole incontrando i giovani studenti per raccontare questa storia e metterli in guardia,  prestando massima attenzione ai social.

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