
“Dopo che la stessa Eni ha ammesso che nel periodo compreso tra febbraio e agosto del 2016 ha sversato 400 tonnellate di petrolio nell’area del centro di Viggiano è del tutto evidente la inadeguatezza del sistema di monitoraggio all’altezza della complessità del processo produttivo per prevenire disastri ambientali come questi. E’ grave che distanza di quindici mesi non si conoscono le quantità di olio sversato, la superficie interessata ed inquinata, la causa effettiva di questa prolungata anomalia”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (Direzione Italia). “ L’area sulla quale si è verificato lo sversamento lambisce il bacino idrografico della diga del Pertusillo, un invaso che contiene 150 milioni di metri cubi di acqua e che disseta la Puglia e la Basilicata. L’attività del centro oli da qualche settimana – parliamo del centro oli più importante d’Italia – è stata sospesa con ordinanza cautelare della Regione Basilicata; l’Eni ha eseguito senza resistenze. La gravità di questi accadimenti, la complessità delle conseguenze esigono una immediata presa di assunzione di responsabilità da parte del Governo nazionale che sollecitiamo ad assumere con forza decisioni ed azioni”.
Roma 10 maggio 2017