
di MICHELE SELVAGGI
Una lodevole iniziativa, quella della docente Antonella Liccese di Pisticci, con un particolare lavoro progettuale, inserito nella sua tesi della Laurea triennale di Ingegneria Civile e ambientale dedicata a Pisticci, la “città bianca” con l’antico e suggestivo Rione Dirupo, una delle “ 100 meraviglie dell’Italia da salvare”. Un ammirabile impegno il suo, forse uno dei pochi, o addirittura uno dei primi, dedicato
al nostro centro, ricco di storia e di bellezze naturali, con la idea della realizzazione di un’opera futuristica per creare un collegamento verticale, attraverso l’ impianto di una Funivia Panoramica che possa congiungere la zona Pagnotta, periferia sud ovest dell’abitato, nella parte sottostante il rione Dirupo (stazione a valle) , con la parte più antica e più alta del Borgo medioevale , lo storico rione Terravecchia (stazione a monte) , il cuore dell’abitato originario della città di Pisticci. Come spiega direttamente la ragazza, che – ricordiamo – ha conseguito la Laurea Triennale in Ingegneria Civile e Ambientale, alla Università UNINETTUNO di Roma nel 2019 e, nel 2023, la Laurea Magistrale in Ingegneria Civile e che attualmente lavora come Docente presso la Scuola Secondaria di Secondo Grado, l’Istituto Superiore “Pitagora” di Policoro): “ I punti di forza di questa opera futuristica, possono essere rappresentati da una migliore via di accesso a luoghi attualmente sottoutilizzati e consentirebbe il superamento di barriere architettoniche importanti, oltre a dare un contributo alla salvaguardia dell’ambiente e dello stesso territorio, il tutto in linea con la filosofia della mobilità sostenibile e dello abbattimento dello impatto ambientale. Questa opera futuristica della Funivia Panoramica, inoltre, creerebbe una forte attrazione turistica , unica nel territorio lucano, una importante macchina avveniristica , fondamentale per raggiungere e visitare l’incantevole panorama della “Città bianca” di Pisticci. L’ipotesi progettuale – aggiunge Antonella – ha come obiettivo fondamentale ,recupero e la riconversione di un impianto di depurazione in disuso collocato a valle del Rione Dirupo ( zona Pagnotta) nella cornice paesaggistica dei “ Calanchi lucani”. Ma la docente, non si ferma alla descrizione, attenta e precisa, del suo splendido lavoro, che lo accompagna con un appassionato e chiaro appello: “ Cerchiamo di valorizzare i nostri giovani, non lamentandoci che i nostri cervelli fuggono via e i nostri paesi si spopolano sempre di più. Prendiamo esempio da Castelmezzano in provincia di Potenza, un paese di 600 anime , ma con la presenza di tanti volenterosi giovani, che , con il loro impegno, hanno trasformato il loro territorio in un vero e proprio attrattore turistico, ammirato da tantissimi visitatori ospiti in tutte le stagioni, di quel grazioso centro. I nostri giovani – continua Antonella – vogliono essere attivi nelle idee, nelle decisioni e , soprattutto nella progettualità del futuro del territorio e non parcheggiati passivamente”. Antonella Liccese, tra l’altro, ha lavorato a Bolzano in qualità di docente nelle scuole superiori ed è stato proprio li che ha scoperto le funivie , oltre ad avere diverse esperienze di progettazioni nel campo lavorativo degli impianti di trasporto aereo delle persone, tipico di quelle zone montuose. Per quel che concerne poi la ipotesi dell’opera futuristica della città di Pisticci, si è permessa di aggiungere qualche modifica alla sua idea, atteso che il suo territorio, negli ultimi anni, ha subito diverse modifiche – Campo di Calcetto e Giardino Verticali – entrambi nell’antico rione Croci semidistrutto – ricordiamo -dalla grande, drammatica frana del 21 novembre 1976, per fortuna senza vittime. Che cambiò comunque, la storia e la geografia di quella zona.



