
PISTICCI. Le nozze d’oro ormai appartengono al passato , quelle di diamante sono state appena festeggiate, ora l’attenzione è rivolta ai prossimi appuntamenti , quelle delle nozze di ferro ( 70 anni di matrimonio) e quelle di platino (75). Lunga vita alla magnifica coppia Nino Grieco Nobile (per tutti, “zio Nino,” per i suoi ex alunni delle elementari, “signor maestro”), Maria De Cesare, che appunto oggi, ha festeggiato questo splendido giorno della loro unione. Sposati il 25 febbraio del 1957 nella cattedrale di Craco, il centro in cui era nata e risiedeva la sposa, ben voluti da tutti, hanno vissuto sempre nella nostra città dove ore abitano l’appartamento di via Garibaldi nella parte centrale dell’abitato. Una cerimonia solenne quella, per l’occasione, celebrata dal Parroco don Michele Leone, unitamente ai sacerdoti don Giuseppe Ditolve e don Antonio Acquafredda, con la presenza in privato di don Rocco Rosano, amico di famiglia. Eleganti, ma anche parecchio emozionati, i due coniugi hanno ascoltato la santa messa accanto ai figli Michele e Loredana, nipoti, parenti e tantissimi amici e conoscenti che con la loro presenza hanno voluto testimoniare la loro vicinanza a due persone squisite come Nino e Maria in un giorno particolarmente felice e indimenticabile della loro esistenza. Nella sua omelia don Michele Leone, citando i vangeli e in particolare il primo grande discorso di Gesù, quello “della montagna” , ha ricordato il senso di responsabilità dell’uomo chiamato a rispettare le leggi divine compreso quindi, le regole d’amore, intese in tutte le sue dimensioni, legate alla unione tra l’uomo e la donna. Don Leone, con gli auguri di rito, ha anche sottolineato, l’esempio di vita cristiana della coppia Grieco Nobile sempre presente alla vita della parrocchia. Ma noi, che queste persone le conosciamo bene, vogliamo anche ricordare il loro passato in Comunione e Liberazione degli anni 70-80 quando Pisticci era all’avanguardia nell’attività di quel giovane movimento. Agli auguri di tutti, quelli miei personali e della redazione.
MICHELE SELVAGGI