
Potenza 27 settembre 2016 – Gli ultimi dati Istat confermano la presenza di uno spopolamento della Regione Basilicata, dato da un saldo migratorio che è previsto in aumento, associato alla presenza di un tasso di natalità molto basso. Nel corso della riunione dell’Anci sono stati affrontati questi temi che testimoniano l’esigenza di un’azione di contrasto allo spopolamento, azioni che dovranno garantire alla Basilicata misure a sostegno della famiglia, delle quali il Consigliere Aurelio Pace ha fatto da sempre una priorità, ribadendo, con forza, l’esigenza di spostare l’attenzione sulle dinamiche che possano garantire alle famiglie lucane la serenità di affrontare esigenze economiche e sulle garanzie assicurate dal contesto normativo di riferimento. “Dall’inizio del mio mandato ho ritenuto indispensabile garantire alla famiglia un supporto normativo in grado di offrire soluzioni utili a tutelare i nuclei familiari ed atte a sostenerli”, ha dichiarato il Consigliere Pace. “Nell’ambito della IV Commissione consiliare permanente, sono state chieste misure di sostegno per la maternità. La proposta di legge prevede l’assegnazione di 250 o 350 euro, a seconda del reddito, o di 700 euro in assenza di reddito, a partire dal terzo mese di gravidanza e fino al compimento del quarto anno di vita del bambino, sostegno valido anche in caso di adozione o di affido. L’instabilità delle condizioni economiche, spesso causa dello spopolamento e le difficoltà che la famiglia deve affrontare in un periodo di minore attenzione verso le sue politiche, dovranno essere tra le priorità dell’azione governativa”, ha dichiarato il Consigliere Aurelio Pace, che ha concluso dicendo che: “Nel 2015 si è toccato il minimo storico di nascite dall’Unità d’Italia ad oggi, con soli 488.000 nuovi nati e con 15.000 bambini nati in meno rispetto all’anno 2014, portando la fecondità a solo 1,35 figli per donna. Investire a sostegno della famiglia è un obbligo prima culturale che una garanzia di sviluppo per l’intera Regione. La famiglia moderna è spesso vittima di grandi trasformazioni ed è stata interessata da revisioni sociali ed economiche che l’hanno provata, minando dalle basi il fondamento stesso della nostra società che, dinanzi alla crisi, riesce sempre con maggiore sforzo a riaffermare la sua forza e la sua solidità. Occorre una rinnovata e ricca riflessione che doti le famiglie di provvedimenti normativi in grado di sostenerla, per ridarle quella centralità che merita e che da sempre ha rappresentato l’humus su cui si è costruita la nostra società. La mia azione è indirizzata verso questo sforzo e le sue politiche, nella misura in cui riescono ad offrire loro un supporto, diventano non solo le chiavi interpretative, ma le concrete risoluzioni, che propongo per riavviare e riportare al centro dell’attenzione l’universale e riconosciuto valore dell’istituzione familiare”.