
La fiducia al Governo Draghi rappresenta, qualunque sia l’esito, l’ultimo atto di un teatrino che non ha precedenti nella storia democratica italiana e mondiale.
La nascita stessa di questo Governo di ‘unità nazionale’ ha rappresentato uno schiaffo alla democrazia e la morte dei partiti.
Nato per evitare le elezioni in un momento di crisi sanitaria e economica, doveva essere Governo ‘tecnico’ che di tecnico non ha mai avuto nulla. Si può definire tecnico un governo che ha come Ministri Di Maio o Giorgetti o Speranza? Decisamente no.
La presenza di esponenti politici non ha impedito, però, che il ruolo dei partiti fosse completamente azzerato.
Il Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico e Liberi e Uguali risultano non pervenuti nella scelta dell’indirizzo politico del Governo. Lega e Forza Italia sono ridimensionati notevolmente nelle scelte decisive. Si pensi alla riforma Cartabia. Italia Viva è ininfluente.
Il Governo tecnico, che tecnico non è, non è mai stato coerente, nelle scelte, con i programmi dei partiti della maggioranza parlamentare che lo sostiene. E, di conseguenza, con le scelte dei cittadini che hanno votato. Di fatto, Draghi ha commissariato i partiti e l’Italia tutta.
Ovviamente non sfugge che la gestione dei fondi del PNRR ha fatto gola a quasi tutti i partiti dell’arco costituzionale. Quasi tutti perché, per fortuna, Fratelli d’Italia si è sottratta alla grande abbuffata.
A cosa è servito sostenere il Governo Draghi se non ad azzerare tutte le differenze tra compagini politiche? Il caso emblematico del movimento 5 stelle ne è la prova. Premiato dai cittadini perché doveva aprire il parlamento come una scatoletta di tonno, perché doveva essere la forza equidistante da destra e sinistra, il Movimento di Grillo si è dimostrato invece il partito buono per tutte le stagioni che si piega a tutti pur di governare.
Lega, Pd, persino Renzi che aveva mandato a casa il Conte bis, per i grillini sono stati il viatico per rimanere in sella ma anche lo strumento per la morte politica del Movimento.
L’accozzaglia di idee, programmi e personaggi ha solo ridotto partiti e programmi ad una massa informe in cui è difficile riconoscersi.
Draghi è riuscito in un anno e mezzo, con il suo finto Governo tecnico, a stravolgere le regole non scritte della democrazia. Con la complicità di quasi tutti i partiti.
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia