L’amazzone di Lavello

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L’hanno ribattezzata l’amazzone di Lavello, per coraggio e orgoglio. L’ex assessore alle Infrastrutture Donatella Merra è una giovane donna combattiva e sanguigna che ha fatto sentire tutto il suo peso nei Palazzi Potentini da quando è stata eletta alle scorse regionali del 2019. Qualcuno ancora storce il naso per questo suo attivismo che ha scompaginato le dinamiche e i rituali del capoluogo, tra andamento lento e marpionismo di certe élite che amano il cambiamento soltanto finché lascia tutto inalterato e non distorce le geografie dei loro interessi.
Onnipresente e instancabile, Merra ha fatto sentire la sua voce in ogni circostanza, soprattutto quando i ritmi sono calati ed il governo è andato fuori giri per troppa sicurezza e stanchezza, con un’opposizione poco incisiva e disorientata che rendeva la vita anche troppo semplice al centro-destra. È questo uno dei rimproveri che Merra ha rivolto al governo Bardi sul finire del mandato, di fronte ad una pigrizia che, a suo dire, stava facendo mancare all’esecutivo lo slancio ancora necessario a portare a termine l’ottimo lavoro messo in campo.
Segnali di un carattere certamente poco mansueto e per niente addomesticabile ma, come dice il proverbio, solo chi ha un brutto carattere ha un carattere. E la Basilicata ha tanto bisogno di aria nuova, di politici giovani disposti a lottare con le unghie e con i denti, per idee innovative e grandi progetti, fuori dagli schemi del solito vecchio modo di fare. Alla politica lucana mancava dunque una donna di questo spessore, competente, passionale e indipendente, finalmente estranea ai circoletti e circuiti politici dominanti, ovviamente senza togliere nulla alle altre. Che l’elettorato ce la conservi ancora a lungo per il bene di tutti.
Donatella Merra, architetto 38enne, per 4 anni e mezzo da Assessore alle infrastrutture e poi da consigliere regionale, nell’ultimo scorcio di legislatura, ha già attestato di avere energie inesauribili e una determinazione non comune. Dovrà sicuramente affinare le sue qualità per dimostrare di essere diventata una vera leader, matura e pronta per altre sfide e palcoscenici, a partire dalla necessaria riconferma alle urne di domenica e lunedì prossimi.
Ricordiamo che Merra allo scorso giro è stata l’unica donna a varcare la soglia del Consiglio Regionale prima che i vari ripescaggi, dopo gli incasellamenti in Giunta, facessero spazio anche ad un altro esponente femminile nella massima assise legislativa. Ora Merra si ripresenta agli elettori, per il voto del 21 e 22 aprile, nelle fila di Fratelli d’Italia. I suoi rivali politici, in entrambi gli schieramenti, perché nemici e amici possono diventare ugualmente avversari in alcune occasioni, hanno provato ad ingabbiarla trasversalmente piazzando ben 9 candidati provenienti dalla sua Lavello. Segno che Merra è temuta, sia per le sue doti che per i suoi difetti, che in politica possono risultare tutti pregi. Tuttavia, la città si è già stretta intorno al suo candidato più rappresentativo che viene accolto calorosamente e affettuosamente dai suoi concittadini in ogni occasione pubblica, tra abbracci, strette di mano e scambio di opinioni. Del resto, Merra appare l’unico candidato in grado di far convergere e polarizzare su di sé il maggior consenso possibile, senza dispersione di voti, quindi c’è da aspettarsi che Lavello (ma anche l’area del Vulture) proverà a unirsi sul suo nome anche al di là degli steccati politici.

La redazione

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