LA NOSTRA STORIA. ANNI 50: QUEI MISSILI DELLA NATO PUNTATI VERSO EST NELLA PIANA DI MONTESCAGLIOSO

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di MICHELE SELVAGGI

I venti di guerra delle ultime ore, ci hanno dato lo spunto per un’altra puntata della  nostra storia, di ritornare su un tema delicato degli anni 50, noto con il nome di “guerra fredda”, che non interessò direttamente il nostro territorio, ma quello limitrofo. Erano trascorsi  circa un paio di lustri dalla fine del 2° conflitto mondiale  e, a chi  aveva occasione – compresi noi studenti – di  transitare lungo  la  linea  ferroviaria  per Matera, delle Calabro Lucane, nel tratto tra  la stazione di Tre Confini al limite del territorio di Pomarico – Miglionico, e  la  stazione di Montescaglioso – non  sfuggiva di  notare in lontananza, all’interno del territorio montese, un grosso impianto di  rampe missilistiche con diverse ogive puntate  in direzione est, con altre strutture fisse posizionate all’interno di uno spazio  poco  visibile  (solo uno scorcio) dalle zone di transito  come appunto era la ferrovia  che  congiungeva  Montalbano Ionico a Matera, passando dagli scali di Pisticci, Ferrandina, Miglionico, Pomarico e Montescaglioso. Della cosa, stranamente se ne parlava poco, ma in noi studenti destava comunque naturale curiosità  che portava anche a fantasiose congetture, talvolta allarmanti, proprio perché la presenza di missili, ci faceva capire che ci trovavamo di fronte  a veri e propri armamenti  offensivi / difensivi, installati sul nostro territorio provinciale e  pronti ad essere attivati  se ce ne fosse stato bisogno. Qualcuno a  cui  ci si rivolgeva per saperne di più su quegli apparati militari, ci spiegava a modo suo che il conflitto  da poco terminato,  in effetti  continuava  anche in quel modo, meglio conosciuto come “guerra fredda” magari mostrando appunto i muscoli. E ciò, magari, per far capire ad altre potenze straniere, che comunque la NATO,  cui faceva parte l’Italia, era  pronta ad ogni evenienza, compresa quella di tenere in allerta  impianti missilistici   puntati in direzione di Stati, all’epoca  ritenuti a torto o a ragione, potenzialmente nemici, su cui, in caso di necessità, scaricare la  potenza delle armi. Dopo qualche anno dai primi avvistamenti però, una mattina, di ritorno dalle vacanze  estive, transitando su una delle sgangherate littorine della Calabro Lucana, lungo lo stesso tratto, con somma sorpresa si notò che le batterie missilistiche, da quello che si poteva notare,  erano di colpo sparite. Evidentemente i rapporti  internazionali erano  migliorati e la  “guerra fredda”  aveva  fatto posto  ad una “pace..calda”, grazie  alla buona volontà  di alcuni potenti  dell’epoca. Sull’argomento, ricordiamo che qualche anno fa  ci fu utile la gentile disponibilità dello storico Prof. Alberto Parisi di Montescaglioso, allora corrispondente della Gazzetta del Mezzogiorno, a cui ci eravamo rivolti. Una lontana e delicata vicenda che, sicuramente pochi conoscono, ma che noi non abbiamo mai dimenticato e che riteniamo. utile  ricordarla,  per ritornare su argomenti di tanti anni fa, che fanno parte della nostra storia.in un momento delicato come questo con venti di guerra alle porte. 

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