Marino (Fi): Zero morti sul lavoro si ottiene innanzitutto con la cultura della sicurezza

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Il prossimo 9 aprile  il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro D.gs 81/08 compie 16 anni. Oggi parliamo di intelligenza artificiale,  ma ancora si continua a morire sul lavoro.

Nel lontano 2008 il legislatore ha unificato nel testo Unico le diverse  le norme in materia di sicurezza e igiene sul lavoro per semplificarne l’applicazione. Nel corso di questi anni il legislatore è intervenuto più volte sul T.U. in materia di sicurezza, sono state fatte diverse campagne di sensibilizzazione , ma ancora si muore sul lavoro.

La legislazione sul lavoro in Italia è tra le più stringenti dei paesi europei, tuttavia questo non basta a evitare morti sul lavoro. La situazione è ancora più grave in Basilicata, dove al problema dell’occupazione si  aggiunge il fatto che  in materia di sicurezza siamo classificati in area rischio “zona rossa”, con un’incidenza  di  incidenti sul lavoro superiore al 25% rispetto alla media nazionale.  E i recenti controlli sui cantieri del raccordo Potenza-Sicignano confermano che non tutte le imprese (specie quelle del subappalto) rispettano le normative e misure in materia di sicurezza.  

Per poter giungere a zero morti sul lavoro, occorre creare una cultura della sicurezza, con  campagne ed eventi di sensibilizzazione,  oltre ad intensificare i controlli  da parte degli organi preposti, mettendo questi ultimi in  condizione  di avere uomini e risorse economiche adeguati.

Il D.lgs 215/2022 ha introdotto novità in materia di sicurezza che riguardano i lavoratori e la loro formazione, ha introdotto l’obbligo di formazione per i datori di lavoro, che però è ferma  in quanto la Conferenza Stato Regioni non ha definito la formazione che devono effettuare, sia in riferimento alle ore che ai contenuti. Non possiamo non tener conto che il tessuto  industriale italiano (e ancor più quello lucano) è costituito da piccole e medie imprese, pertanto occorre mettere in atto sistemi di controllo che consentano ad essi  di poter verificare gli adempimenti in materia di sicurezza da parte degli organi di controllo e delle stazioni appaltanti delle  amministrazioni . E’ necessario mettere in campo delle azioni che escludano dal sistema produttivo le  imprese che violano le norme di sicurezza, non dando loro l’accesso a tutte le agevolazioni sia contributive, sia fiscali , prevedere  un periodo di esclusione, che possa essere  determinato o indeterminato , da definire in riferimento alle violazioni effettuate ed alla recidività.

E’ opportuno ridurre i casi in cui datore di lavoro possa svolgere direttamente i compiti del servizio di prevenzione e protezione, anche perché molte volte lui è il titolare/ artigiano che lavora con i suoi dipendenti e svolge compiti commerciali, di organizzazione ecc, in altre parole svolge più attività all’interno dell’azienda.

Non basta intervenire inasprendo le sanzioni,  senza intensificare i controlli , i morti sul lavoro  continueranno purtroppo ad esserci. Il pacchetto delle misure che il Governo si appresta a varare deve prevedere un  aumento dei controlli,  delle sanzioni e della sensibilizzazione verso la sicurezza sul lavoro.

Solo con  interventi completi ed integrati possiamo diffondere la cultura della sicurezza.

Rocco Marino, responsabile Attività Produttive e Sicurezza Forza Italia Potenza

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