L’idea chiara di +E per la Basilicata. Dichiarazione di Francesco Ambrosino Candidato di +Europa.

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I numeri sono talmente grandi che fanno impressione.

In base all’analisi dei dati ISTAT la popolazione residente in Basilicata dal 2002 al giugno del 2022 è passata da 597.103 abitanti a 537.597. Ma lo svuotamento si è accentuato negli ultimi anni se solo si pensa che tra il 2002 e il 2013 il calo degli abitanti è solo del 3% mentre dal 2013 al giugno del 2022 questa percentuale è più che doppia e si attesta al 7%. Per essere più chiari se tra il 2002 e il 2003 abbandonarono il nostro territorio solo 3 persone per ogni mille abitanti, tra il 2021 e il 2022 ad abbandonare la Basilicata sono stati più di 9 cittadini per ogni mille abitanti.

Il fenomeno è di così grandi proporzioni che, in proiezione, nel 2065 porta a perdere la gran parte dei suoi abitanti e l’età di chi resterà sul territorio sarà mediamente più alta: chi si trasferisce va alla ricerca di condizioni di vita migliori e una occupazione remunerativa e stabile, perciò in larga parte sono giovani e tra questi 1/3 è laureato.

Le cause di questo esodo sono note, in pochi propongono però adeguate soluzioni per porvi rimedio. Alcuni partiti, in questa tornata elettorale, propongono sul territorio candidati dai nomi altisonanti, con il chiaro intento di prendere voti e poi scomparire appena dopo le elezioni.

+Europa ha fatto una scelta diversa. Ha candidato lucani competenti, che conoscono a fondo il territorio, le sue risorse nonché i problemi che affliggono la regione.

Alla Basilicata di certo non mancano le potenzialità per diventare un territorio su cui attirare gli investimenti da parte delle imprese, ma queste investono solo se ci sono le condizioni favorevoli rispetto ad altre realtà territoriali. È necessario perciò sfruttare bene i finanziamenti europei del PNRR in investimenti nelle infrastrutture, per la mobilità, l’istruzione, la sanità, gli asili nido, in modo da rendere la Basilicata una regione moderna in cui il territorio diventa il primo vantaggio competitivo per l’impresa. Questa regione se vuole evolversi deve fornire tutti quei servizi all’impresa che gli permettano di raggiungere la competitività sui mercati.

Si pensi solo che in regione manca un aeroporto, un danno sia per il settore turistico perché impedisce gli arrivi diretti, ma anche e soprattutto per la produzione agricola e industriale a cui viene impedito l’accesso a quel mercato europeo di 500 milioni di consumatori, uno spreco di risorse incredibile che si traduce per l’imprenditore in una perdita di utili e per lo Stato in un mancato gettito da redistribuire per il benessere dei cittadini.

Gli elettori perciò hanno, il 25 settembre, la possibilità di scegliere tra il modello proposto da +Europa che vuole una Basilicata proiettata verso un futuro, i cui i giovani abbiano la possibilità di scegliere di restare, perché ci sono reali prospettive occupazionali, oppure, di contro c’è l’altro modello che si basa su promesse di assistenzialismo e la decrescita infelice che porta all’abbandono e allo spopolamento.

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