Il mondo politico materano, in questi giorni, è in allarme per la situazione critica in cui vive la Biblioteca Provinciale che rischierebbe la chiusura.

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Invece di misurarsi su concrete proposte per risolvere questa crisi Amministrazione Provinciale, nella persona del Presidente Marrese ed Amministrazione Comunale, con qualche “mosca cocchiera” proveniente dal centrodestra, si abbandonano al facile quanto improduttivo gioco dello “scaricabarile” addossando le colpe della situazione alla Regione Basilicata.

Per amore di verità bisognerebbe dire che la Biblioteca Provinciale esiste sin dalla costituzione di Matera in provincia, che le varie amministrazioni provinciali che si sono susseguite hanno sempre provveduto ad occuparsene e a farla funzionare con risorse o proprie o che sono riuscite ad intercettare da apposite leggi di finanziamento.

Questa gestione dell’Amministrazione Provinciale sta, in maniera del tutto clientelare e pre-elettorale, spendendo  fior di risorse per politiche culturali impalpabili e affatto incisive, fatte di piccoli, insignificanti manifestazioni ammantate da “eventi culturali”. Per rendersene conto basterebbe sfogliare l’Albo pretorio della Provincia. Si troverebbero decine e decine di determine negli ultimi 4 anni, riguardanti contributi o compartecipazioni a manifestazioni presentate come se fossero di “alto valore culturale”

Se proprio la Provincia tiene alla sua biblioteca (e dovrebbe tenere a questo cofanetto della memoria e della storia culturale di Matera e dei “suoi comuni”) deve approntare una fonte di finanziamento strutturale propria, incardinata nel proprio bilancio, rinunciando a spendere e a spandere su altri settori meno prioritari o per pseudo iniziative di ordine culturale. Dopo di che potrebbe integrare con risorse intercettate da altri Enti ed Istituzioni. Le capacità politiche di un amministratore si vedono anche da come, in settori prioritari, (è davvero per la Provincia una priorità la Biblioteca Provinciale?) si riesce a partecipare a bandi, ad attivare finanziamenti, a partecipare a progetti che aiutino la Biblioteca a svolgere le proprie importanti funzioni. 

Basta con lo “scaricabarile” e le lagnanze; dimostrino comune e provincia di tenere ad un loro importante presidio culturale investendoci prioritariamente anche a costo di rinunciare ad altri interventi non proprio urgenti e prioritari.

Prof. Leonardo Giordano

Dipartimento Nazionale “Istruzione” Fratelli d’Italia

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