Presidente Bardi, oltre al gas c’è di più La Regione Basilicata a tappe forzate verso l’approvazione delle legge sul Bonus Gas spacciata come una svolta epocale Invece rischia di essere un’occasione mancata sulla strada della necessaria transizione energetica.

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Il Disegno di legge regionale denominato “Misure regionali di compensazione ambientale per la transizione energetica e il ripopolamento del territorio lucano”, per intenderci quello relativo al  bonus gas per i lucani, prosegue a tappe forzate verso la discussione ed approvazione in Consiglio regionale. 

“Non vogliamo entrare nel merito della discussione sulla tempistica imposta al provvedimento – dichiara Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicata – e tuttavia alcune considerazioni vanno fatte a partire magari proprio dal titolo attribuito alla legge che non ha nessun riscontro con il contenuto della legge stessa. Infatti risulta davvero difficile capire cosa possano avere in comune la concessione di gas a titolo gratuito ai cittadini lucani, con la transizione energetica e, nientedimeno, il ripopolamento del territorio lucano. La risposta è che non hanno nulla in comune e quindi innanzitutto il titolo della legge andrebbe modificato denominandola per quello che effettivamente è: un bonus gas finalizzato a ridurre i costi energetici con orizzonte temporale limitato”. 

“Perchè – continua Lanorte – non ha senso e non è nemmeno corretto voler convincere i cittadini di questa Regione che si tratti di un provvedimento attraverso il quale “programmare una vera e reale transizione energetica dei lucani“. Si tratta molto più semplicemente di una riduzione sulla bolletta energetica dovuta alla disponibilità di gas naturale gratis. Nessuna svolta epocale e soprattutto nessun segnale di transizione energetica. Anzi, una misura di questo tipo, pur in qualche modo sollecitata dai rincari dei costi energetici dell’ultimo anno, rappresenta un disincentivo verso soluzioni più strutturali di lotta alla povertà energetica e alle bollette esorbitanti”.

“La lotta alla povertà energetica e quindi alla difficoltà o all’impossibilità per alcune famiglie o individui di accedere adeguatamente ai servizi energetici – sostiene ancora Lanorte – si combatte certamente, in questo momento storico, anche con interventi in emergenza e quindi aiutando soprattutto chi ha più bisogno a pagare la bolletta del gas o della luce. In tal senso esistono già interventi statali che sono stati estesi anche ai prossimi mesi, presumibilmente difficili. E anche la Regione Basilicata può e deve contribuire a fronteggiare tali emergenze immediate”. 

“Tuttavia – secondo Lanorte – l’occasione fornita dalla disponibilità di risorse rivenienti dagli Accordi sulle compensazioni ambientali con le compagnie petrolifere dovrebbe essere colta davvero in un ottica che traguardi i prossimi decenni nella direzione della sostenibilità e dell’indipendenza energetica. Al contrario la legge che la Regione Basilicata si appresta ad approvare prevede solo sostegni temporanei che rischiano di vincolarci pericolosamente ad una fonte fossile come il gas, erroneamente indicata come fonte di transizione”. 

“Noi pensiamo invece che – conclude Lanorte –  la Regione Basilicata dovrebbe riflettere di più su norme e strumenti in grado di incidere in maniera strutturale sul modo di produrre, consumare e risparmiare energia. Insomma, al netto degli opportuni interventi emergenziali, le risorse disponibili dovrebbero essere soprattutto destinate ad interventi concreti di efficientamento energetico e di elettrificazione dei sistemi di riscaldamento domestico, ad esempio incentivando, in primo luogo per i redditi bassi, la conversione degli impianti di riscaldamento a gas verso sistemi a rinnovabili e pompe di calore.  Senza dimenticare tutte le prospettive che si possono aprire con la costituzione delle comunità energetiche rinnovabili e l’avvio di filiere economiche nel settore delle energie pulite”. 

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