Peperone Igp Senise: Cupparo, gli obiettivi della Regione

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Stimolare e incentivare l’adesione al sistema di controllo di certificazione e al Consorzio di tutela come efficace approccio di filiera per valorizzare il prodotto “IGP Peperoni di Senise”;
promuovere gli investimenti per la vendita e/o trasformazione del prodotto fresco, adeguando le strutture alle normative igienico sanitarie e lo stoccaggio delle produzioni e la logistica; incrementare il numero di aziende agricole aderenti al sistema di certificazione della “IGP Peperoni di Senise” al fine di aumentare la  produzione a marchio lucano; adeguare le imprese alla trasformazione del prodotto fresco, secco, in polvere con lo scopo principale di incrementare il prodotto certificato made in Basilicata da immettere sul mercato, migliorarne la esportazione sui mercati nazionali ed internazionali ; creare nuove opportunità di lavoro nella filiera di produzione e distribuzione del prodotto IGP. Sono gli obiettivi della Regione ribaditi ieri a Senise dall’Assessore per le Politiche Agricole, Forestali ed Alimentari Francesco Cupparo che ha partecipato all’evento dedicato al Peperone Igp di Senise. In questo percorso si inserisce il progetto “Obiettivo disabilità” che  è soprattutto un percorso di dignità per le persone autistiche e le loro famiglie con il progetto “Peperonaut” che – ha detto – inquadriamo sotto l’aspetto economico-produttivo e di sviluppo integrale della società.

L’assessore inoltre ha ricordato il problema delle condotte idriche gestite dal Consorzio di bonifica, che si sta affrontando in particolare per il rifacimento della rete irrigua. Come annunciato in un recente incontro a Senise, è praticamente pronto – ha detto – il bando con una dotazione di 5 milioni che permetterà di risolvere annose criticità degli impianti irrigui del territorio, mai affrontate negli ultimi 25 anni, in quanto l’obiettivo di questo governo regionale è di risolvere le problematiche e non di lavorare sempre in emergenza.

Quanto al Programma Speciale Senisese, purtroppo, tale strumento – ha sottolineato Cupparo – è rimasto per anni finanziato esclusivamente con il primo ed unico stanziamento di 35 mln senza mai essere rifinanziato; questo è accaduto semplicemente perché non poteva essere rifinanziato (a differenza di quanto ci raccontavano mentendo gli amministratori regionali precedenti).

Per questo motivo ci siamo preoccupati nel 2020 di fare una legge che, avvalendosi del principio che, come per la Val d’Agri esistono le royalties del petrolio anche per la risorsa idrica spettano royalties ai territori che la forniscono, prevedesse l’apertura di un fondo finanziato ogni anno con il 20% degli introiti della vendita dell’acqua; questo fondo sarà diviso tra i due invasi del Pertusillo e di Monte Cotugno a cui sono stati assegnati il 64,3% del totale delle risorse annue.

L’assessore raccogliendo le preoccupazioni dei produttori di Senise e della zona per l’aumento dei costi aziendali ha riferito delle misure messe in atto per fronteggiare la crisi internazionale che fa seguito alla guerra in Ucraina e che sta provocando effetti negativi che si ripercuotono pesantemente su tutto il comparto agroalimentare specie per i prodotti tipici di qualità. Per tutto questo la Giunta ha approvato un pacchetto di aiuti straordinario alle imprese agricole, per complessivi 9 milioni di euro a cui si aggiungono 3 milioni, presi dal PO Val D’Agri e destinati agli agricoltori di quel territorio, che libereranno risorse sui restanti comuni lucani, portando a 12 mln il totale degli aiuti . In particolare, intendiamo perseguire il consolidamento dei sistemi di qualità delle produzioni regionali, al fine di evolvere in un modello capace di migliorare la qualità dei prodotti e aumentare il loro valore aggiunto, come riconoscimento della qualità degli stessi e dell’apprezzamento del mercato.

il Psr 2023-2027 – ha aggiunto – punta ad affrontare altre questioni che toccano direttamente i nostri agricoltori ed allevatori come il miglioramento della qualità della vita delle zone rurali.

I fenomeni di spopolamento e depauperamento produttivo richiedono – ha affermato Cupparo – l’attivazione di nuovi strumenti di vantaggio per le aree rurali, soprattutto le più marginali come la nostra, per proteggerle dai fenomeni che mettono a rischio l’intero sistema e le risorse naturali, per assicurare a cittadini ed operatori economici un contesto infrastrutturale che permetta di innalzare i livelli di qualità della vita, e contribuisca a far trovale le giuste motivazioni ai nostri giovani per vivere o ritornare a vivere nei nostri territori.

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