PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE, UNPLI AVVIA IL PRIMO CENSIMENTO NAZIONALE

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Promosso in collaborazione con ANCI e ICPI, il progetto punta a raggiungere oltre 200 mila espressioni, tradizioni, riti e pratiche sociali che contraddistinguono le identità locali dei nostri territori.  

Italia tra i primi paesi al mondo a fare una mappatura di questa natura.

Un progetto che dà un ruolo di primo piano alle Pro Loco lucane, attraverso l’UNPLI Basilicata, nella mappatura e valorizzazione dei tanti patrimoni immateriali della nostra regione

Roma, 20 marzo – L’UNPLI Basilicata A poco più di vent’anni dall’adozione della Convenzione UNESCO del 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, UNPLI – Unione nazionale Pro Loco d’Italia avvia il primo censimento nazionale che punta a mappare oltre 200 mila espressioni, pratiche, conoscenze, riti e feste storiche diffuse su tutto il territorio italiano e in particolare dei Piccoli Comuni.

Presentato oggi a Roma e promosso in collaborazione con ANCI e il supporto tecnico-scientifico dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale ICPI nell’ambito delle attività di salvaguardia e valorizzazione del Ministero della Cultura, il lavoro di censimento renderà possibile la mappatura e la catalogazione del patrimonio culturale immateriale di riferimento delle piccole comunità, assicurandone il monitoraggio periodico e incentivandone la conoscenza attraverso l’iscrizione coordinata e condivisa, su inventari, registri, archivi e piattaforme sia territoriali che nazionali.

Alla cerimonia di presentazione del progetto era presente anche l’UNPLI Basilicata, con il presidente regionale Vito Sabia ed il Consigliere nazionale Pierfranco De Marco (Pro Loco Maratea). 

“L’UNPLI Basilicata è onorata di partecipare all’attività di censimento del patrimonio immateriale promossa da UNPLI e dal Ministero della cultura” commenta il presidente Sabia “Siamo infatti certi che questo progetto possa diventare per le Pro Loco lucane un’occasione di crescita, che le renda sempre più consapevoli del valore dei patrimoni che esse hanno in mano.”

La raccolta dei dati verrà portata avanti da personale individuato dall’UNPLI, con il supporto di ricercatori antropologi e utilizzerà dei modelli di schede di valutazione elaborate dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, che ha curato anche la formazione dei volontari. I materiali raccolti, grazie alla collaborazione delle amministrazioni locali, verranno caricati e condivisi su una piattaforma digitale che renderà interoperabili i dati presenti in archivi digitali già esistenti e consentirà di visualizzare, studiare e conoscere i beni immateriali in modo interattivo e coinvolgente rendendoli accessibili a un pubblico più ampio.

“Siamo tra i primi paesi al mondo a promuovere un censimento di questa natura fatto di saperi, conoscenze, espressioni che si tramandano di generazione in generazione solo grazie alla relazione umana, al racconto e all’impegno delle persone che fanno di tutto per tenere viva l’identità della propria comunità – ha spiegato Antonino La Spina, presidente UNPLIGrazie alla capillarità delle Pro Loco, al personale formato da UNPLI e alla sinergia con le amministrazioni locali delle piccole comunità, porteremo avanti un vero e proprio lavoro di recupero delle innumerevoli espressioni e tradizioni custodite molto spesso nella memoria e nella conoscenza di un singolo individuo e che rischiano di perdersi. Tutto quello che andremo a raccogliere e poi a condividere digitalmente sarà un vero e proprio patrimonio di umanità che ci auguriamo così di tenere in vita per sempre.”

Grazie ai progetti realizzati dal 2004 al 2012 e ai risultati ottenuti sul campo con le numerose iniziative per la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale immateriale italiano, nel giugno 2012 l’UNPLI è stata, infatti, accreditata dall’UNESCO come consulente del Comitato Intergovernativo previsto dalla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale del 2003. In tutto il mondo sono circa 200 le organizzazioni accreditate.

Tra le attività che verranno mappate rientrano: le tradizioni e le espressioni orali, compresi i dialetti, la storia orale, la narrativa e la toponomastica; la musica e le arti dello spettacolo di tradizione, rappresentate in forma stabile o ambulante, nonché l’espressione artistica di strada; il paesaggio culturale e la sua funzione identitaria basata sull’interrelazione di fattori naturali e umani; le consuetudini sociali e gli eventi rituali e festivi; i saperi, le pratiche e le credenze relative ai cicli dell’anno e della vita, alla natura e all’universo; i saperi e le tecniche tradizionali relativi alle attività produttive e artistiche; i saperi legati all’alimentazione tradizionale e la continuità delle consuetudini gastronomiche; le attività ludiche tradizionali; le pratiche rievocative di eventi storici, festivi e in costume.

Alla presentazione ospitata nella sede dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale sono intervenuti Antonino La Spina, presidente nazionale UNPLI; Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci; Maria Assunta Peci, direttore dell’ufficio Unesco del Ministero della Cultura; Federico Mollicone, presidente commissione Cultura Scienze e Istruzione della Camera; Raffaele Speranzon, componente commissione Cultura Senato; Vincenzo Santoro, responsabile dipartimento Cultura Anci; Leandro Ventura, Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale; Fernando Tomasello, fondazione Pro Loco Italia Ets e Pier Luigi Petrillo, direttore cattedra UNESCO, Università Unitelma Sapienza.

Inoltre, a testimonianza di alcuni dei patrimoni culturali immateriali italiani erano presenti le delegazioni dei Miserere di Sessa Aurunca (CE), le corritrici con la cannata di Arpino (FR), i figuranti del Corteo Storico della Pro Loco di Lucera (FG), gli Scianari di Cannole (LE), i Tenores di Bitti (NU), i Mamuthones e Issohadores di Mamoiada (NU), le Pro Loco trapanesi che celebrano la Festa di San Giuseppe con la preparazione dei pani tipici per l’altare votivo, la Pro Loco di Fucecchio (FI) che porta avanti l’antica tradizione dell’Infiorata e i rappresentanti delle maschere lignee della Caccia Selvatica (BL).

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