Le nuove aree interne. Occorre farsi trovare pronti

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Lo sviluppo dei territori passa attraverso la valorizzazione e il potenziamento delle aree interne alle quali si agganciano temi che affronto da quando sono entrato, quasi dieci anni fa, in Consiglio regionale: spopolamento, servizi alle persone, trasporti e infrastrutture

È di questi giorni la notizia relativa alla conclusione della ricognizione sulle nuove aree interne per il periodo 2021-2027, che saranno destinatarie dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In Basilicata sono state individuate tre nuove aree interne con l’indicazione del numero dei Comuni. Si tratta dell’area “Medio Agri” (con 6 Comuni), dell’area “Medio Basento” (7 Comuni) e dell’area “Vulture” con il numero maggiore di centri interessati (11 Comuni). Dunque, per l’area Nord della Basilicata – quella anche più popolosa, dove insistono importanti stabilimenti industriali, a partire da Stellantis a Melfi – si intravedono nuovi scenari, che tengono conto della nuova classificazione ed organizzazione territoriale predisposta a livello centrale alla quale si legano, indissolubilmente, interventi mirati.

Le risorse considerevoli messe a disposizione delle aree svantaggiate, che per i prossimi cinque anni ammontano a circa 2,1 miliardi di euro, intendono raggiungere obiettivi precisi: servizi di base nella salute (almeno un ospedale sede di dipartimento di emergenza e urgenza di primo livello), nell’istruzione (in questo caso si tiene conto anche della tipologia di scuole, licei ed istituti tecnici, che devono essere presenti sul territorio interessato) e nella mobilità (una stazione ferroviaria almeno di categoria “silver”, vale a dire di dimensione medio-piccola). 

Ho trovato conferma, nel leggere la notizia della mappa delle nuove aree interne, sul fatto che lo sviluppo dei nostri territori passa attraverso una serie di azioni troppo spesso trascurare o di facciata, che non tengono prima di tutto dell’importanza delle persone. Sono quindi sempre più convinto che gli strumenti messi a disposizione, affiancati ad una organizzazione armonica dei territori, possano essere utili per far fronte a tante criticità che stanno impoverendo la Basilicata. Temo, però, che il sedicente “governo regionale del cambiamento” sia più preso dall’imbastire la prossima campagna elettorale e dal rintuzzare i colpi di una alleanza riottosa, inaffidabile e inconcludente. 

Gianni Leggieri, Consigliere regionale del M5S

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